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Aggiornato: 22 giugno 2025
Poco parer potea lì del di fori; ma, per quel poco, vedea io le stelle di lor solere e più chiare e maggiori. Sì ruminando e sì mirando in quelle, mi prese il sonno; il sonno che sovente, anzi che ’l fatto sia, sa le novelle. Ne l’ora, credo, che de l’orïente prima raggiò nel monte Citerea, che di foco d’amor par sempre ardente,
E ciò dicendo, si precipitò su di lui a corpo perduto, offrendogli il petto, ma mirando nel tempo stesso a conficcargli il coltello nel vacuo delle clavicole. Gabriele scivolò quasi sotto il braccio levato di Filippo, poi si raddrizzò alle di lui spalle, basso il coltello e gli fendè il braccio dritto dalla spalla alla mano, sì che il coltello cadde dal pugno di Filippo.
Qual, se in danze amorose anzi il cospetto Esce di duci peregrini e regi, Regia donzella, empie di gaudio il petto, Mirando sè con ammirabil fregi: Tale in petto AMEDEO cresce il diletto, In quelle armi guardando, eterei pregi; E più s'infiamma a la battaglia; e veste L'inclite membra de l'acciar celeste.
Caminando piú avanti, trovai una calca di persone raccolte insieme: dimandai e mi fu risposto che stavano mirando certi che erano stati schiavi di turchi.
Ben m'accors'io ch'elli era d'alte lode, pero` ch'a me venia <<Resurgi>> e <<Vinci>> come a colui che non intende e ode. Io m'innamorava tanto quinci, che 'nfino a li` non fu alcuna cosa che mi legasse con si` dolci vinci. Forse la mia parola par troppo osa, posponendo il piacer de li occhi belli, ne' quai mirando mio disio ha posa;
T rema ciascun in lor, mirando come I vi sia la virtude, che distempre N ostra natura e 'n ferro i cuori tempre, A cciò piú di leggier lor tiri e dome. «Pulchra facile amatur, foeda non facile concupiscitur». HIER. D i calamita dunque se non sète, I n voi di cotal pietra è forza almanco V ivace sí, ch'ogni materia liga.
Il cantar vostro l'anime innamora, e le fa da se stesse pellegrine, che celeste virtù può ciò che vuole. E 'n voi mirando grazie sì divine chi ha più gentil spirto più v'onora, altri d'invidia si lamenta e dole. L. A Simone Porzio Porzio gentile, a cui l'alma natura e i sacri studi han posto dentro 'l core virtù, ch'esser vi fa primo cultore di lei, cui 'l cieco mondo oggi non cura;
22 Venia Grifone e la sua compagnia mirando e quinci e quindi il tutto ad agio, quando fermolli un cavalliero in via, e gli fece smontare a un suo palagio; e per l'usanza e per sua cortesia di nulla lasciò lor patir disagio. Li fe' nel bagno entrar, poi con serena fronte gli accolse a sontuosa cena.
30 Stava mirando se vedea venire pel bosco o cacciatore o alcun villano, da cui far si potesse indi seguire a qualche terra, e trarvi Rabicano. Tutto quel giorno e sin all'apparire de l'altro stette riguardando invano. L'altro matin, ch'era ancor l'aer fosco, veder gli parve un cavallier pel bosco. 31 Ma mi bisogna, s'io vo' dirvi il resto, ch'io trovi Ruggier prima e Bradamante.
Montati in sella, uscimmo, nelle ore pomeridiane, di Bojano, la quale si sviluppa in lunga riga alla radice d'un monte dirupato, a dieci miglia da Campobasso, a venti da Isernia, e forma il vertice dell'angolo ottuso descritto dalla strada consolare. Mirando ad Isernia, Bojano costituiva la nostra base naturale d'operazione. Guadato il fiume Tiferno che le scorre dappresso, movemmo su Cantalupo, piccola borgata a ridosso d'una ridente collina, un po' a sinistra della consolare. Giratala con una compagnia, la investimmo di dietro e di fronte al passo di corsa e vi snidammo uno sciame di cafoni insorti, i quali ricoverarono velocissimi sovra più alto monte da tergo, sulle cui sommit
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