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Aggiornato: 22 giugno 2025


2 Ebbe lungo spettacolo il fedele vostro popul la notte e 'l che stette, come in teatro, l'inimiche vele mirando in Po tra ferro e fuoco astrette. Che gridi udir si possano e querele, ch'onde veder di sangue umano infette, per quanti modi in tal pugna si muora, vedeste, e a molti il dimostraste allora.

Tosto mi die' un sorgozzone che mi troncò la parola in gola; e dato di mano ad un bastone che si trovò vicino, lo lasciava cadere dove il caso il portava, non mirando piú alla testa che alla faccia o al collo. Cadei in terra; mi die' colpi allo stomaco e calci che se fusse stato un ballone me aría fatto balzar per l'aria, ingiuriandomi «roffiano» e che lo volea dir ad Eufranone suo padre.

Il re Ferdinando era presente alla battaglia, e la stava mirando, col cannocchiale da una finestra del palazzo Angelotti; visto il caso non volle saperne altro; ordinato pertanto ai suoi soldati il celere ritirarsi, nei passi retrogradi, li precedeva: il suo posto era dietro quando essi camminavano avanti; avanti quando camminavano indietro.

così vedi le cose contingenti anzi che sieno in , mirando il punto a cui tutti li tempi son presenti; mentre ch’io era a Virgilio congiunto su per lo monte che l’anime cura e discendendo nel mondo defunto, dette mi fuor di mia vita futura parole gravi, avvegna ch’io mi senta ben tetragono ai colpi di ventura;

50 A tutti par, l'incantator mirando, mirar quel che per brama ciascuno, donna, scudier, compagno, amico; quando il desiderio uman non è tutto uno. Quindi il palagio van tutti cercando con lungo affanno, senza frutto alcuno; e tanta è la speranza e il gran disire del ritrovar, che non ne san partire.

non perche' nostra conoscenza cresca per tuo parlare, ma perche' t'ausi a dir la sete, si` che l'uom ti mesca>>. <<O cara piota mia che si` t'insusi, che, come veggion le terrene menti non capere in triangol due ottusi, cosi` vedi le cose contingenti anzi che sieno in se', mirando il punto a cui tutti li tempi son presenti;

65 Ruggier si stava vergognoso e muto mirando in terra, e mal sapea che dire; a cui la maga nel dito minuto pose l'annello, e lo fe' risentire. Come Ruggiero in fu rivenuto, di tanto scorno si vide assalire, ch'esser vorria sotterra mille braccia, ch'alcun veder non lo potesse in faccia.

GIACOMINO. Ma io con che occhio potrò mirar mio padre, quando egli mirando negli occhi miei vedrá scolpita la mia disobedienza e che della sua casa io n'abbi fatto taverna, fattolo aggirar per le strade dal servitore? che gastigo aguaglierá la mia forfantaria? Amor mi sollecita, il timor del padre mi spaventa e la ragion vuoi ch'io l'ami. Cappio, non so che farmi, son rovinato del tutto.

la storia dee servire a ruminazioni, rincrescimenti, piagnistei, vanti, o, peggio, ire; non può, non dee servire se non come raccolta di sperimenti passati, ad uso di coloro che operano il presente, mirando all'avvenire della patria. I regni nuovi romano-tedeschi.

GIACOCO. Chiappino, ch'aggio avuto na mala cacavessa, e lo Celo sa quanti vernacchi me sono scappati, ca se non me ne appalorciava, bello me ne rappoleiavano; e forría nmano de turchi. E stava mirando sta casa! CAPPIO. Perché stavate mirando questa casa?

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