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Aggiornato: 28 maggio 2025


Ma ella, che vedëa ’l mio disire, incominciò, ridendo tanto lieta, che Dio parea nel suo volto gioire: «La natura del mondo, che quïeta il mezzo e tutto l’altro intorno move, quinci comincia come da sua meta; e questo cielo non ha altro dove che la mente divina, in che s’accende l’amor che ’l volge e la virtù ch’ei piove.

Prende fra' Turchi fuggitivi un volo, E dove è Periandro affrena i passi; Era costui di Boristen figliuolo, Supremo arcier fra' popoli Circassi; E gli dicea: se ti percote il duolo De' nostri in guerra sbigottiti e lassi, E dati a morte, e se nel cor disire Ti sfavilla di gloria, odi il mio dire.

E al primo disio, nuovo disire, m'accende ognor la tua bont

Io mi rivolsi a l’amoroso suono del mio conforto; e qual io allor vidi ne li occhi santi amor, qui l’abbandono: non perch’ io pur del mio parlar diffidi, ma per la mente che non può redire sovra tanto, s’altri non la guidi. Tanto poss’ io di quel punto ridire, che, rimirando lei, lo mio affetto libero fu da ogne altro disire,

50 A tutti par, l'incantator mirando, mirar quel che per brama ciascuno, donna, scudier, compagno, amico; quando il desiderio uman non è tutto uno. Quindi il palagio van tutti cercando con lungo affanno, senza frutto alcuno; e tanta è la speranza e il gran disire del ritrovar, che non ne san partire.

s'io 'l feci, ch'in voi manchi ogni pietade, e cresca doglia in me, pianto e martìre distruggendomi pur come far soglio; ma s'io no 'l feci, il duro vostro orgoglio in amor si converta: e lunga etade sia dolce il frutto del mio bel disire. XLIII. Allo stesso

Le parti sue vivissime ed eccelse si` uniforme son, ch'i' non so dire qual Beatrice per loco mi scelse. Ma ella, che vedea 'l mio disire, incomincio`, ridendo tanto lieta, che Dio parea nel suo volto gioire: <<La natura del mondo, che quieta il mezzo e tutto l'altro intorno move, quinci comincia come da sua meta;

Io mi rivolsi a l'amoroso suono del mio conforto; e qual io allor vidi ne li occhi santi amor, qui l'abbandono: non perch'io pur del mio parlar diffidi, ma per la mente che non puo` redire sovra se' tanto, s'altri non la guidi. Tanto poss'io di quel punto ridire, che, rimirando lei, lo mio affetto libero fu da ogne altro disire,

Nel ciel che piu` de la sua luce prende fu' io, e vidi cose che ridire ne' sa ne' puo` chi di la` su` discende; perche' appressando se' al suo disire, nostro intelletto si profonda tanto, che dietro la memoria non puo` ire. Veramente quant'io del regno santo ne la mia mente potei far tesoro, sara` ora materia del mio canto.

Le parti sue vivissime ed eccelse si` uniforme son, ch'i' non so dire qual Beatrice per loco mi scelse. Ma ella, che vedea 'l mio disire, incomincio`, ridendo tanto lieta, che Dio parea nel suo volto gioire: <<La natura del mondo, che quieta il mezzo e tutto l'altro intorno move, quinci comincia come da sua meta;

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