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Avevano letto la poesia a Santa Cecilia del canonico Trenti?... Un nuovo Metastasio!... Si preparava alla Pergola un bello spettacolo... Era arrivata a Firenze Miss Zigstown... È dovuta venir via da Londra, dicono, perchè una sera un grande personaggio della Corte è stato sorpreso nel corridoio, che metteva alla cappella del palazzo dove la Miss, che è cattolica, si trovava... a pregare.

In compenso voleva che ella gli facesse sentire qualche bella poesia del suo libro di lettura. Sedevano a un tavolino sulla terrazza, alla brezza viva del mare, e mentre la mamma preparava il , Sabinetta declamava il suo Metastasio e il suo Parzanese colle modulazioni d'una piccola artista.

Nato in Palermo il 3 marzo 1740, da un orefice di scarsa fortuna, fu messo a studiare nelle scuole gesuitiche; e vi apprese il latino, passando sette anni attorno alla grammatica del Padre Emmanuele Alvarez, anni che egli rimpianse argutamente nel suo poemetto La Fata galante. I Reali di Francia, i drammi del Metastasio, l'Orlando furioso dell'Ariosto svegliavano la sua fantasia; e l'istinto poetico del giovinetto cominciò a rivelarsi in componimenti di imitazione. La Fata galante, scritta a diciotto anni, è gi

Somiglia al babbo, l'amico suo; è buono come lui, ha quasi la stessa sua aria... «Oggi il conte mi ha mandato i romanzi del Walter Scott.... Oggi ho avuto dal nostro buon amico i drammi di Metastasio....

D. Giovanni Rodolfo Hasse, detto il Sansone». Raffaele Russo, il Guglielmi, Federici creavano quando buone quando mediocri note su poesie del Pallavicini e del Metastasio, del cesenate Fattiboni, del siciliano Gaetano Salamone e di altri di minor conto.

Antonino Galfo, siracusano, amico intimo del Metastasio, nel seguente arguto sonetto: Un panormita Precettor, che spesso Il pranzo, per ciarlar, lascia e la cena, Sfogava nel ginnastico consesso La sua loquace, inesiccabil vena. Il segno alfin sonò, per cui concesso È al misero fanciullo uscir di pena, si avvedea, che da le ciarle oppresso Chi grattavasi il capo, e chi la schiena.

La Passione di N. S. G. Cristo, «poesia dell’Abbate Pietro Metastasio romano», commoveva nella «musica del sig. Giovanni Paisiello, Maestro di cappella napolitano»; i Pellegrini del sepolcro di N. S. «del sig. D. Stefano Benedetto Pallavicini» con quelli «del celebre sig.