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Aggiornato: 4 luglio 2025
Un cappello nero di forma quasi calabrese un po' inclinato sulla destra copriva il capo di cui si sarebbe onorato Marte, e compieva l'abbigliamento.
Basti il dire che si era tutti infreddati... Oh! la prosa desolante di una ostinata infreddatura! In certi momenti invece di essere tra seguaci di Marte, si poteva creder benissimo di essere in un ospedale di tisici al terzo stadio.
Ma non in tutte le opposizioni Marte giunge ad avvicinarsi alla Terra in egual misura. Mentre l'orbita della Terra è quasi esattamente centrata sul Sole, quella di Marte è invece notabilmente eccentrica: la loro proporzione e disposizione può vedersi rappresentata nella figura qui a lato, dove S rappresenta il Sole, il circolo minore è quello della Terra, il maggiore quello di Marte. Ora si vede subito, che quando i due pianeti si avvicinano fra loro nella parte più serrata dell'intervallo fra le due orbite, la Terra essendo in T e Marte in M, si ha il massimo avvicinamento possibile, siccome (con poca differenza) è accaduto nel 1877 e nel 1892, e di nuovo accadr
I tuoi seguaci in eleganti pruove Con grati giri e con maestri passi Spingi fra loro a belle pugne e nuove. Così tu vinci il natural dell’arte, Mentre i limiti suoi dolce sorpassi. Or ceda a te l’onor lo stesso Marte»³⁵⁹. ³⁵⁹ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVIII, p. 210.
In ciascun circolo v'ha gente infinita: i casti nel circolo della Luna, i guerrieri in quello di Marte, i sapienti in quello di Febo, e cosí degli altri. La ruota del tempo presente è in movimento; le altre due no. E quella del futuro è coperta di tal velo, che, per quante forme ed immagini d'uomini vi appariscano, non ne lascia distinguere alcuna.
C. Chiara cosa è, ch'il Sole, la Luna, Venere, Marte, Gioue, Saturno hanno tutti vna certa diuinit
No. O iustitia de i Dei: ve è pur palese Gli tormenti, le offese: e le querele E la voglia crudele: di esta serpa Che l'alma e il cor, mi sterpa: fuor dil petto Credea con intelletto, alto aquistarla E da sdegno ritrarla: o mia ruina: Che non mi val dotrina: suono, o canto Richezza, riso pianto o stil di Marte: Hor donque oprar altr'arte, al tutto intende Sotto sopra volgendo, ogni quaderno Fin che a me de lo inferno: vengi Pluto: El qual far
Vedeasi Iove, e Mercurio facondo, Venere e Marte, che l'avevano sparto a man piene e spargean d'eterei fiori, di dolce ambrosia e di celesti odori.
Anche ora la grande apparizione testè avvenuta di Marte ha destato il pubblico interesse; ma per una ragione ben diversa.
LECCARDO. Non potendo far altro tirerò una pietra dove sei: ti vo' acciaccare i pidocchi su la testa. MARTEBELLONIO. O Dio, che montagna è questa! LECCARDO. È la montagna di Mauritania, che è caduta dal cielo, che ti manda Marte tuo padre, messer Cacamerdonio. Mi partirò, t'incontrerò e ti gastigherò all'ordinario come soglio. LECCARDO. Ed io con bastonate estraordinarie come soglio.
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