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Aggiornato: 1 giugno 2025


Egli, adunque, non si maravigliò della confessione del priore, considerata in stessa, ma piuttosto della sincerit

Ed io lo credo; però tanto più mi maraviglio come, travagliato da tanto domestico lutto, le basti la mente per dare opera alle incumbenze del suo officio, le quali, faticose e per propria natura malinconiche, invece di sollevarla devono mantenere nello animo suo lugubri considerazioni.

FABRIZIO. Perché mi maraviglio che, avendo voi tanto bisogno di medico, vi lascino uscir di casa; ché, in ogni altro luogo che voi fusse, vi terreben legato. VIRGINIO. Legata dovevo io tener te, che mi vien voglia di scannarti! Portami un coltello. FABRIZIO. Vecchio, voi non mi conoscete bene; e ditemi villania, forse pensando ch'io sia forestiero.

Filippo capì; lo zio era sdegnato, perchè seccavano lui e mettevano in giuoco il suo prestigio; lo avevan toccato nel suo egoismo senile, ed egli era pronto a mandare al diavolo il nipote e la «monella», pur di non avere più noie. Del resto, osservò il conte Roberto, mi maraviglio di dover dirtele io, certe cose. Non ha una madre, un padre, quella tua bambola?

E fu la Carolina stessa che, vantandosi apertamente della sua difesa, disse a Drollino cos'aveva detto di lui quel birbante di Battista. Drollino l'ascoltò in pace, non le fece ringraziamenti, scuse. Non si indignò delle accuse del cameriere; ebbe un'ombra strana, pallida di sorriso. Forse non si maravigliò; certo è che non accennò d'esser maravigliato.

LIMERNO. Non mi maraviglio punto se, nel parlare, molto sète lungo e fastidioso; e piú di noi, che stiamovi quivi ad ascoltare. FÚLICA. Perché son io cosí lungo e fastidioso? LIMERNO. La pienezza di quel vostro biancuzzo volto dicemi voi essere di flemma tutto ripieno. TRIPERUNO. Un flemmatico è dunque molto verboso? LIMERNO. , secondo li fisici nostri.

PASQUELLA. Ché non lasciate andar or quel giovine? Che ne volete fare? GHERARDO. Che ne vo' fare? Accusarlo al governatore; e farollo gastigare. PASQUELLA. O forse fuggirá. GHERARDO. E io l'ho rinserrato drento. Ma ecco Virginio. Apponto non volevo altro. PEDANTE, VIRGINIO e GHERARDO. PEDANTE. Io mi maraviglio, per certo, che giá non sia tornato a l'ostaria; e non so che me ne dire.

Queste sono illusioni del demonio; che Santa Rosalia ci aiuti!» E poi continuava in debole suono: «Mi maraviglio, come cento altre volte, nelle quali a ragione mi sarebbe stata diretta una parola di rimprovero, non abbia sentito mai nulla, ed ora si faccia sentire, ora» e qui alzava la voce «che nessuno può dirmi: sei un traditore.» E la voce rispondeva: «sei un traditore

Gino si era maravigliato nella sala, e si maravigliò ancora nella camera da letto, vedendo quel lusso, antico ma sodo, ed anche certi graziosi nonnulla, come lavori di lana e ricami all'uncinetto, che facevano pensare al Journal des Demoiselles ed ai suoi esemplari d'opere femminili, tanto preziose nell'arredamento di una casa. Ah, ah! diss'egli tra . Qui c'è la mano di una donna.

Giunse allora al letto che portava il numero 31; e maravigliò vedendo che, a un'ora così tarda, contro il costume e le rigorose discipline del luogo, si trovassero ancora vicine a quel letto due persone sconosciute, silenziose, raccolte in stesse, nell'atteggiamento del più profondo cordoglio. Sostenuta da alcuni cuscini, se ne stava mezzo sollevata sul letto una donna gi

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