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Aggiornato: 13 giugno 2025


Saranno azzurri! gridarono i pazzi azzurri, per sottrarci meglio agli sguardi del nemico, e per confonderci con l'azzurro del cielo, che, quando c'è vento, garrisce sulle vette come un'immensa bandiera. E i pazzi rapirono mantelli turchini alla gloria dei Budda, nelle antiche pagode, per costruire le loro macchine volanti.

Le carrozze arrivarono in lunga fila e versavano il loro contingente di signore e fanciulle, che ascendevano lentamente lo scalone coperto di fiori, avvolte nei candidi mantelli nascondenti tante bellezze che tra un momento dovevano essere accarezzate dalla luce splendente delle sale. Il magnifico appartamento, chiarissimo, tutto adorno di fiori, si riempiva a poco a poco.

I cavalieri della scorta avevano il cappuccio sul capo e i fucili fasciati; tutti noi eravamo ravvolti nei pastrani e nei mantelli; ci pareva d'essere in autunno, in mezzo a una pianura dei Paesi Bassi. Dietro a me non vedevo distintamente che il turbante bianco e la cappa turchina del Caid; tutti gli altri erano ombre confuse che si perdevano nell'aria grigia.

Terminato che fu l'armistizio e conclusa la pace, la brigata Lobbia con lascia passare Prussiano passò in mezzo alle schiere nemiche che le resero gli onori militari: da Langres venne a Chalons, dove furono tolti persino i mantelli alle Guide, che così bene avevano adempiuto il loro incarico, che tanto si erano coperte di gloria per difendere quella Repubblica Francese che ora in tal modo le ricompensava.

Ora, con quell'ordine dato a Cristina, Emma Lieti si era procurata una buona serata. Dopo aver pranzato nella gran sala da pranzo, adorna austeramente nello stile di Enrico II e a cui dava risalto un gran quadro d'animali di Rosa Bonheur, dopo aver preso il caffè, tutta sola, nel suo salottino personale dove una stoffa Pompadour alle pareti e sui mobili s'intonava così perfettamente con la sua bellezzina bionda e pallidetta, con la sua grazia un po' minuta, ella si levò e passò nel grande salone da ballo, bianco e oro, dove le laboriose e sapienti mani di Cristina avevano disposto tutti i vestiti di primavera e di estate dell'anno prima. Con quella preziosa cura che le assicurava il costante affetto dell'incostante Emma Lieti, Cristina vi aveva unito tutto, persino le scarpette da ballo estivo e da campagna, persino i costumi del bagno, persino il cappelletto delle escursioni in montagna. Ed entrando, per avere una impressione generale, Emma che era abbastanza miope, coi suoi occhi bigi e carezzevoli nel loro sguardo un po' vagante, non adoperò l'occhialino; ed ebbe un moto di piacevole stupore. Sette od otto candelabri accesi versavano la loro piena luce sui vestiti, sui mantelli, sui mille complementi della belt

Quando furono nel salottino, mentre le signore s'erano ritirate un istante per togliersi i mantelli, Filippo disse a Berto Candriani: Mi son giuocato più di due milioni. Berto fece un balzo sulla poltrona, nella quale aveva preso posto. Sei matto! esclamò. Da quando in qua ti sei messo a giuocare? Eh no! disse Filippo ridendo e accendendo una sigaretta.

Intanto che questi parlavano tra loro, un altro strano dialogo si stava facendo al vestibolo della chiesuola, fra tre uomini tutti imbavagliati nei loro mantelli, e il sagrestano. Dunque non avete veduto nessuno neppure oggi? domandava l'uno dei tre al sagrestano. Nessuno, in fede mia, e ci viene così poca gente oramai, ch'ei sarebbe ben facile accorgersene. Eppure avrebbe dovuto capitarci.

Riconobbi subito miss Yves. Rimasi alla finestra, istupidito, guardando come se fosse una partenza ordinaria, del tutto indifferente a me. Non credo però che avrei potuto muovermi, parlare. Miss Yves fece salire in carrozza suo zio, l'avviluppò bene in iscialli e mantelli, poi scomparve un momento fra gli ippocastani.

E in quel punto, fosse l'aria che si facesse ancor più rigida, fosse quella parola, tutti sentirono crescersi i brividi nelle ossa e si ristrinsero i mantelli d'intorno, che parevan diventati più leggeri.

Non ero più io, non conoscevo più me stessa, mi sembrava di attendere un’anima straniera che stesse per entrare in me. Il campanile, dal borgo invisibile, suonò l’ora. Mi parve di vedere questi larghi rintocchi andarsene per l’aria infuriata come pesanti mantelli gonfi di sonorit

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