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Aggiornato: 22 luglio 2025


V'erano molte donne, più nude e più oscene pel rossor liquefatto dei loro capelli e pel viscido socchiudersi delle palpebre... Avevano mammelle dure, violente e balzanti!... Illusione!... Non avevano corpo di donna, non avevano corpo... Di qua, di l

O occhi sereni, ove il cielo fa deposito delle sue stelle e dove conserva i suoi splendori! ALTILIA. L'amor vi benda gli occhi e vi fa parer il falso per il vero. GIACOMINO. O care mammelle, o acerbetti pomi, e quando mai negli orti esperidi si produssero pomi cosí leggiadri, custoditi con tanto rigore dal vigilante dragone?

Aronta e` quel ch'al ventre li s'atterga, che ne' monti di Luni, dove ronca lo Carrarese che di sotto alberga, ebbe tra bianchi marmi la spelonca per sua dimora; onde a guardar le stelle e 'l mar no li era la veduta tronca. E quella che ricuopre le mammelle, che tu non vedi, con le trecce sciolte, e ha di la` ogne pilosa pelle,

DULONE. Che mammella mammella? dove egli ha mammelle? quante volte l'ho io spogliato e vestito, quante volte avete dormito voi seco, quando siamo andati alla villa a caccia, dove si videro mai mammelle? ERASTO. Io ti dico che ho visto la piú leggiadra mammella che si vedesse giamai in donna.

Avete le vostre pantofole, il vostro letto, la vostra lampada che fumiga sulla minestra fumante, un guanciale di mammelle avvizzite, e una collana di chiassosi marmocchi!... Tenete per voi tutto questo!... Ho i miei muscoli, il mio coraggio, e un fucile preciso!... Il Presidente. La seduta è tolta!... Io.

Lucrezia pudibonda esitò alquanto a traversare con la gamba la tavola; pure alla fine vi si adattò: più doloroso intoppo rinvenne nello assettarsi col capo, avvegnachè la tavola fosse angusta ed aspra, onde le mammelle nello agitarsi le uscirono fuori della cappa, e le si stiacciarono con molta sua angoscia. Oh! quanto è duro accomodarsi qui sopra! E queste furono le parole estreme di lei.

Se da Lei m'allontano, subito le sue mammelle m'aff

O Tevere! Tu vedesti un Popolo uscire dal fianco dell'aspro figliuolo dello amore, allattato dalle mammelle di una lupa, drizzarsi sul Campidoglio, e quinci, guardata intorno intorno la terra, stenderci sopra la mano, e dire: «è miaLa Bolla imperatoria non fu simbolo di vanit

Io, non potendo soffrir che la mia cara figlia fosse posta sotterra senza darle le lacrime e gli ultimi baci, feci schiodar l'arca; e mentre la baciava tutta, intesi che sotto le mammelle li palpitava il core. Oprai tanti remedi che rivenne.

Un'alba grigia e senza speranza, curva sotto le nuvole scarmigliate, trascinava sull'arco dell'orizzonte mammelle esauste, rugose... L'Alba avea tutto esaurito il latte divino della sua luce senza nutrire il Giorno neonato, che agonizzava trascolorando nella sua culla... E l'Alba come una mendicante singhiozzava battendo i denti, freddolosamente, nella ghiaia sonora della spiaggia...

Parola Del Giorno

serafica

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