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Aggiornato: 13 giugno 2025


Il malumore senza parentesi serene, il non mai interrotto digrignare dell'animo suo, subiva adesso dei lunghi intervalli di stanchezza, nei quali pareva che quell'orso si sprofondasse in una profonda ed amara meditazione. Erano rimorsi? Era presentimento di avvenire funesto?

Questa insistenza in un'idea che feriva ingiustamente il mio buon Eugenio mi afflisse. Tuttavia non me ne offesi. Soli, le risposi, e non altro. Così va bene, soggiunse Clelia; ma questa volta impensierita, come se temesse di aver ridestato il mio malumore e se ne pentisse, e scendendo in cuor suo comprendesse per la prima volta d'essere ingiusta.

Se non che al malumore di Raimondo compresi come la celia non tornasse opportuna. io so d'averlo mai visto tanto dispettoso; ma, quel che è peggio, egli era sconfortato dei fatti suoi; e chi conosce le vie più riposte per cui si giunge all'umana debolezza, pensi se questa era tortura.

È malato il vostro? borbottò di malumore; poi, fattosi discorrere a lungo intorno all'indisposizione del vecchio: non è niente soggiunse; colpa degli anni: settanta primavere sono settanta quintali. Andate pure, Elena; verrò io domani senza dubbio. Elena partì consolata.

«Cosa bella e mortal passa e non dura». La campana dei vespri mi rapì la genial compagnia: in quella famiglia erano religiosissimi, come in quasi tutte le famiglie delle classi aristocratiche e borghesi di Francia. Mai ho maledetto San Paolino di Nola e la sua sconsacrata invenzione delle campane, come lo feci in quella sera. E a rincarar la dose del mio malumore, capitarono gli amici.

Ma veda: glielo dico per il su' bene che non venga a casa tardi perchè... io non ho mica il diritto di impicciarmi nella sua condotta... si capisce... ma ho notato che tutte le sere che viene a casa tardi, e non studia più, la mattina dopo è di malumore. Ha ragione, padrona, ha ragione! Apra la porta, e facciamo pace.

Poi diventò bisbetico, si stizzì a ogni nonnulla, e quel malumore inesplicabile crescendo sempre, cominciò col dare un calcio al cane, senza un perchè, e finì con battere la moglie. La mamma in prima l'ammonì, poi lo sgridò fortemente, perchè quelle porcherie a lei non le andavano. Ma fu fiato buttato. Serena piangeva e taceva.

Qui il fracasso era grandissimo, la folla compatta, molte grida di giubilo, rumore immenso di cannoni, di tamburi, di trombe; un grande spettacolo insomma, a cui assisteva senza volerlo il conte di San Giorgio, che seguiva l'onda della gente assordato e confuso. Il suo malumore, invece di dissiparsi, si accresceva con quell'allegria di tutti.

Il conte arrossì: quell'uomo gli aveva sempre dato prove di affezione sincera, ed egli si era adirato ad una sua domanda naturalissima? bastava; la vista di lui lo aveva messo di malumore. Qual colpa aveva il barone, se ei non desiderava essere incontrato? Ma che? Non avrebbe dunque più se non pensieri esclusivi?

Ma il barone, ch'era di malumore, proseguì, senza raccoglier l'interruzione: E le seccature, sono il meno.... Il peggio è lo scandalo.... uno scandalo di cui sarò un poco la vittima anch'io.... Voi? esclamò il conte Mario.

Parola Del Giorno

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