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Aggiornato: 4 giugno 2025
Perchè non eravamo che alla titillazione del sistema. Ci aspettavano ben altre sorprese. Costantino Lazzari si era seduto, come al solito, tra due brande senza dire una parola. Egli si teneva come isolato. Non aveva confidenza in alcuno e nel suo angolo era il suo mondo. Se qualcuno lo interrogava, rispondeva come un mastino irritato.
Dopo questo fatto il Fascio Operaio del quale parlo perchè è come parlare di Costantino Lazzari e il partito operaio subirono le violenze prefettizie e passarono attraverso un uragano indemoniato. Il Comitato Centrale del partito operaio italiano venne sciolto, il Fascio Operaio sospeso e la redazione intiera messa sotto chiave al Cellulare per ottanta giorni.
«Un compagno deve averlo soccorso con una goccia d'acqua. Ho sentito i suoi piedi nudi che correvano da una parte all'altra. «Come deve essere triste morire in questo luogo! «La luce misurata dai cassoni alle finestre finisce per indebolirci la vista. A me si è dilatata la pupilla e Lazzari si lamenta di non avere un paio d'occhiali. L'indebolimento gli ha come paralizzato i nervi ottici.
Lazzari sembrava una iena in agguato. Lungo le gallerie avevamo il fumo della macchina che entrava nelle celle a volumi a ubbriacarci e ad avvelenarci le ultime ore. Signori carabinieri, un po' d'acqua. Io muoio dalla sete! A Sampierdarena il cuore del brigadiere si lasciò intenerire dalla voce piangevole dei condannati. Ci faccia dare un caffè, signor brigadiere. Sia buono.
Lunedì Lazzari, martedì Federici, mercoledì Valera, giovedì Chiesi, venerdì Ghiglione, sabato don Davide, domenica Suzzani. È un movimento igienico. Si puliscono e si mettono a posto i tavoli e si scopa due volte il giorno. I più volonterosi e i più abili sono indubbiamente Lazzari e Federici.
Per capire l'importanza dell'accusa contro Costantino Lazzari, bisogna ricordarsi che nell'86 Cavallotti aveva gi
Al secondo piano, Lazzari, Valsecchi, Zavattari, qualche altro socialista, parecchi anarchici e il direttore dell'Osservatore Cattolico, il quale occupava la stanza N. 10, colla finestra sul tetto che gli lasciava entrare l'aria, il vento e la pioggia. Il primo temporale della seconda notte lo obbligò a salvarsi dall'acqua torrenziale che lo aveva sorpreso in letto in mutande.
Chi erano le spie? I redattori del Fascio. Ma l'indiziato era Costantino Lazzari. Tanto è vero che nel questionario, che invitava Cavallotti a dare «risposte categoriche in nome della verit
Lazzari, sentone, con gli occhiali che gli aveva prestato l'amico Scannatopi e che gli davano l'aria di una vecchia in collera, si dava furiosamente alla lettura, leggendo cento, centocinquanta pagine di un fiato, lasciandosi magari sorprendere dalla seconda ronda col libro in mano. Dove siamo adesso stiamo assai meglio che nella quinta camerata.
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