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16 Or quivi ritrovandosi Marfisa, che d'uscire alla giostra avea gran voglia, ed era armata, perché in altra guisa è raro, o notte o , che tu la coglia; sentendo che Ruggier s'arma, s'avisa che di quella vittoria ella si spoglia se lascia che Ruggiero esca fuor prima: pensa ire inanzi, e averne il pregio stima.

Roberto Bruce palesa in assemblea generale ai nobili scozzesi, quivi ragunati, il suo proponimento di liberare la patria: assentano tutti, tranne Cummin. Bruce indignato lo assalta nel chiostro dei Francescani, e lo lascia per morto. Sir Tommaso Kirpatric, amico di Bruce, lo interroga se lo abbia ucciso; a cui quegli rispondendo crederlo, soggiunse: «Io voglio assicurarmene»; e andato col

Dopo alcuni giri, egli mi si arrestò dirimpetto, esclamando con parole interrotte: Non me l'aspettavo... così presto!... Ah gioventù, gioventù! che non sa mettere freno alle sue passioni, che si lascia trasportare facilmente in balìa del pericolo... che non diffida dei precipizii!... mah!.. fragilit

Te l'avevo detto: sono versicoli che metto insieme per mio sfogo. Caterina Ma ti sembra che io mi permetta di giudicare quello che tu scrivi? Ludovico Giudicare no. Ma non ti piace quello che non ti piace. Che male c'è? Non ne parliamo più...: non ne vale la pena. Lascia, lascia che io mi goda bene la tua presenza.

Fermati olá, lascia costei! ERASTO. Se non taci e ti parti, ti farò pentir di tanta temeritá! CAPITANO. Se non ti fermi, ti taglierò le gambe! ERASTO. Capitan, va' via, non tôr briga dove non hai a far nulla. CAPITANO. Come nulla? i fatti d'Amasia m'importano molto. ERASTO. Traditore, me l'hai fatta scampar di mano: mal per te, bestiaccia! Dulone, vedilo tu?

Nel mezzo era il feretro dell'ultimo amico dei cavalieri, fra quattro antiche torcie e molti fiori. Al cimitero non gli mancarono saluti pieni di lagrime. Uno gli disse: Beato chi anche a trent'anni lascia un'orma di ! Quell'uno era Carlo Borghi, anima e simpatia della Vita Nuova, anch'egli una speranza dell'arte e del paese.

VIGNAROLO. O Armellina cara, quanto ho desiderato vederti! prego il ciel che vi possa veder con un occhio, se non ho desiderato vederti! Vorrei che mi vedeste il cuore aperto, ché conoscessi quanto t'amo. ARMELLINA. Volesse il cielo, massime per mano del boia! VIGNAROLO. Lascia almen che ti baci in fronte come figlia. ARMELLINA. Basta la buona volontá; ma io vo' baciarti i piedi.

ALTILIA. Padre, se non son venuta tosto a farvi riverenza, è stato che io ho sempre stimato che costui fosse il mio vero padre. PSEUDONIMO. Lascia che t'abbracci un'altra volta, o cara figlia. ALTILIA. E ch'io di nuovo ti baci le mani, o mio carissimo padre. PEDANTE. O che lacrime stillanti dagli occhi per tenerezza!

Così i miei versi avesson forza, come ben m'affaticherei con tutta quella arte che tanto il parlar orna e come, perché mille e mill'anni e più, novella sentisse il mondo del tuo chiaro nome. Vattene in pace alla superna sede, e lascia all'altre esempio di tua fede.

Tu mi costringi a torli; prezzo di sangue alla maligna plebe parran tuoi doni: ah! li ripiglia; e lascia a me la stima di me stesso intera. NER. Ove tu l'abbi, io la ti lascio. Esperto mastro sei tu d'alma virtú: ma, il sai, ch'anco non sempre ella si adopra.