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L'Impero Turco e l'Austriaco sono irrevocabilmente condannati a perire. La vita internazionale d'Italia deve tendere ad accelerarne la morte. E l'elsa del ferro che deve ucciderli sta in mano agli Slavi.

Mazzini note ms. Lo stato di Roma grave perchè quello d'Italia pericolante. Hainau atterrisce a Ferrara, Venezia è stretta di assedio, Sicilia non riconosce la repubblica romana, Piemonte torbido, volente battaglia contro l'Austriaco, aborrente dai moti dei popoli, e più dalle aspirazioni loro, Toscana mal ferma. Qui venne il Mazzini per lo appunto il giorno in cui il Granduca Leopoldo disertava dal paese come il soldato dalla bandiera: coloro, che rimasero al governo della Toscana promossi da tutti, in breve sperimentarono nemici tutti, e non pure nei fatti, ma nei detti, e negli scritti: i monarchici pretendevano ch'essi facessero sangue per costringere il popolo a tenersi un principe che fuggiva, i repubblicani li lasciarono perchè non bandirono la repubblica, e adesso col giudizio stesso del Mazzini si chiarisce come anco a Roma, dov'ella fu promulgata, i più di cuore la sostenessero. Non comprendevano i reggitori Toscani con quanto, non dirò giustizia, ma senno potesse imporsi per forza la repubblica, di cui è fine consentire al popolo lo esercizio pienissimo della propria libert

Quello che importava era provvedere alla difesa. L'Austriaco, scossa la prima sorpresa, accorreva e serrava da ogni banda.

«Romani! l'Austriaco cento volte più barbaro del monsulmano picchia alle nostre porte.... che indugiate voi più? Come i Crociati poniamo sopra i nostri petti la croce, e su, addosso ai nemici, perchè Dio lo vuole! Non degno di chiamarsi romano chi per affetto o per comodo rimanesse codardamente ora alle sue case: non degna stirpe dei signori del mondo, non degno erede dei trionfatori sul Campidoglio colui che rifiutasse di presente vincere o morire per la libert

E questo era inevitabile per un periodo dell'impresa. Eravamo pochi a principio. Bisognava educare; e se sulla via dell'educazione dovevamo seminar martiri, esuli e patiboli, era dolore tremendo, ma che accettavamo per giungere al fine. Ma ora? Ora abbiamo il popolo con noi. Chi dice il contrario, chi affetta dubitarne, mente scientemente. Il popolo di Milano ha cacciato l'austriaco in cinque giorni, mentre Cattaneo pronunziava la sera prima ch'era impossibile. Il popolo s'è battuto con furore in Brescia. Il popolo s'è battuto, solo, due volte in Bologna. Il popolo ha rivelato miracoli di pazienza eroica in Venezia. Il popolo ha redento Roma. Il popolo, dovunque s'è voluto averlo, è venuto. Dovunque si vorr

Ho sin qui parlato di tre partiti, l'austriaco, l'italico, il francese, promettendo di far poscia cenno degli altri partiti di mezzo, che s'incrocicchiavano fra loro e per certi versi si confondevano. Cionnonpertanto, ho di gi

Intanto in Germania, dopo la morte di Arrigo VII, erano stati eletti due re de' romani, Ludovico di Baviera, e Federigo d'Austria figliuolo d'Alberto . Combattutisi ott'anni, era stato vinto e fatto prigione l'Austriaco , e liberato poi, rinunciando all'imperio . Quindi il Bavaro rimase solo; e disprezzando papa Giovanni XXII che voleva intervenire nella legittimitá di lui, fece per Tirolo una discesa imperiale , meno innocua che l'ultima, piú simile alle antiche.

Ben notevole era la differenza delle due forze; i Piemontesi non superavano i 19 mila uomini e 45 pezzi di artiglieria, l'Austriaco era di 28 mila uomini e 60 cannoni; ma questa sproporzione fu tosto vinta dall'ardimento e sommo valore dei Piemontesi.

L'Austriaco non si affretta mai, eppure avviene di rado che le sue vittime gli sfuggano di mano; perocchè valentissimo è nell'attutare la loro vigilanza mentre si accinge a colpirle mortalmente.

E quel dolore non era, io lo giuro sull'anima mia, dolore di repubblicano tenace o d'uomo che non dimentica: io non pensava in quei giorni che alla questione vitale dell'indipendenza e avrei abbracciato il mio più mortale nemico purchè avesse ajutato l'Italia a ricacciar l'Austriaco oltre l'Alpi: era dolore d'uomo educato dalla sventura che presentiva la delusione, la guerra regia sostituita alla guerra del popolo, l'ambizione irrequieta, impotente d'un individuo all'impeto di sagrificio dei millioni, l'inettezza d'una decrepita aristocrazia ai nobili fecondi impulsi dei giovani popolani, la diffidenza, la briga tutto, fuorchè il tradimento alla fratellanza santissima nell'intento, alla semplice diritta logica dell'insurrezione.