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Aggiornato: 27 giugno 2025


Ripeto a bella posta il suo nome per risarcirlo in parte della guerra sleale e vigliacca mossagli da alcuni giornalisti, i quali per non dargli voga erano andati d'accordo per chiamarlo l'innominabile.... tout court. Una sera piovosa, äutunnale, Ora schivando il fango, ora una pozza. Io seguii la carrozza Che manda al Cimitero l'Ospedale.

Per non sbagliare, voltò alla prima; prese i bastioni, ed arrivò fino a Porta Venezia. Ma non s'imbattè in nessuna costruzione che gli ricordasse l'ospedale. Allora entrò in citt

Ma non vi è un ospedale qui? Quella poveretta è malata gravemente; a casa manca di tutto; non ha chi l'assista. I suoi figliuoli sono troppo bambini. , l'ospedale c'è; nessuno però vuole andarvi, neppure i più miserabili. Credono che medici e infermieri li lascino morire, per sbarazzarsene; ed è pregiudizio invincibile. Forse interamente non hanno torto. Quell'amministrazione è un caos!

La principessa Belgioiosa primeggiava tra le pie donne, che porgevano la gentile loro assistenza ai feriti, e prediligeva l'ospedale, ove fu condotto il nostro Cantoni; quella rappresentante dell'alta aristocrazia italiana non sdegnava di dividere con Ida, la figlia del popolo, la cura del diletto del suo cuore.

Emilio contava ventidue anni e aveva preso la laurea in medicina. Frequentava con bastevole diligenza l'ospedale a cui era stato addetto assistente, ma con più assiduit

E inginocchiarsi, e chinare la fronte, Ripieno il cor di mistica paura... Poscia negarlo o metterlo in oblio Discesi alla pianura! Esser pöeti è viver d'illusioni Che sull'Eterno Nulla il piede appoggiano; È celiar con stessi e con coloro Che vi sanno ammirar nelle canzoni; È accettare, negando, il Bene e il Male; È desiare la miseria e l'oro, La reggia e l'ospedale.

Due giorni dopo, verso le cinque pomeridiane, entravano in San Pietro. Ma Bice aveva voluto prima visitare l'ospedale dei pazzi alla Lungara, del quale i giardini si stendono voluttuosamente sul colle, ricevendone malgrado la gioconda bellezza del luogo una lugubre impressione. Le era sembrato che quegli infelici avessero tutti sul viso un'espressione di terrore indefinibile. Infatti i loro occhi e le loro bocche rimaste come contratte nello spasimo de la tempesta, nella quale era naufragata la loro ragione, avevano perduto il sorriso. Solamente gl'idioti apparivano sereni, ma anche quella loro serenit

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