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Aggiornato: 22 luglio 2025
Poi ch'a te chiuse sono ambe le porte de gli occhi e de l'orecchie, anima mia, ond'esser può che più letizia speri? Pensa misero a te, chi ti conforte che me al mio bene ad ora ad or n'invia il santo amor con l'ale de i pensieri. Dello stesso Oh se tra queste ombrose e fresche rive, ch'or cercan solitarii i passi miei, meco ne fosse e con amor con lei, di cui 'l cor sempre parla e la man scrive;
CAPITANO. Lascio io te, ché ho da far piú di te. Onde io, percossa da quelle parole come da un folgore, fui morta prima che morisse, siché ancora ho l'orecchie piene dell'ingiurie dettemi. Or che farò quando s'accorgerá che quello, che ho celato sotto l'altrui persona, sia accaduto nella sua propria? Ahi, che la sentenza della mia morte nella sua bocca mi parea dolce e suave!
TRINCA. E dice queste e altre cose. PARDO. Che altre? TRINCA. Mi vergogno di dirle. PARDO. Dille in tua malora, ché mi fai venir la rabbia. TRINCA. Dice che patite di non so che infirmitá di stomacali, e che ci avete tanto prorito, che andate cercando chi ve li gratti. PARDO. Mente e stramente per la gola. TRINCA. E dice averlo inteso da molti. PARDO. Mente per l'orecchie.
Dolente me: di quanti or mi sovviene chiari pastor ch'alberghin per le sponde dov'alberga 'l mio ben, tante punture mi sento al cor. Ahi! ch'ella non rivolga gli occhi altrove e l'orecchie e i pensieri. Chiari pastor, deh! no, deh! no per Dio, tant'oltraggio al buon Mopso.
SINESIO. ... E sapete che non ho altro figlio che Erasto, e toltone una picciol parte che darò a Lidia, le restanti mie facoltá seranno di Erasto. Le sue qualitá non bisogna che le dica, ché giá la fama con onorato grido n'ha ripiene l'orecchie di tutta la cittá..... PEDOFILO. Niuno ve ne dice il contrario.
LAMPRIDIO. Come vuoi. MASTICA.... di non parlarle dentro l'orecchie?... LAMPRIDIO. Sí. MASTICA.... di non mirarla dalla strada?... LAMPRIDIO. Bene. MASTICA.... né mostrar atti onde stimar si possa che tu l'ami? E questo lo dico per tuo bene, accioché per troppo goder del bene nol perdi, over come mosca tanto ti tuffi nel latte che ti anneghi.
Quando 'l raggio del bel, ch'in voi risplende, per l'orecchie e per gli occhi al mio mortale trapassa, o Donna, un chiaro ardor m'assale, che d'eterno disio tutto m'incende.
DOTTORE. Panfago, non star piú nascosto: il pazzo è gito via. PANFAGO. O a che periglio mi son oggi trovato d'esser strangolato e non poter piú mangiare! Or non poteva attaccarmisi piú tosto con i denti al naso, strapparmi l'orecchie o ficcarmi i diti negli occhi?
Molti difecti t'avarei a dire; ma non voglio piú apuzzare l'orecchie tue. Hotti narrato questo per satisfare al desiderio tuo, e perché tu sia piú sollicita a offerire dolci, amorosi e amari desidèri dinanzi a me per loro.
Quivi il lasciammo, che piu` non ne narro; ma ne l'orecchie mi percosse un duolo, per ch'io avante l'occhio intento sbarro. Lo buon maestro disse: <<Omai, figliuolo, s'appressa la citta` c'ha nome Dite, coi gravi cittadin, col grande stuolo>>. E io: <<Maestro, gia` le sue meschite la` entro certe ne la valle cerno, vermiglie come se di foco uscite
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