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Aggiornato: 2 giugno 2025
123 Fu il colpo di Ruggier di sì gran forza, che fece in su la groppa di Frontino percuoter l'elmo e quella dura scorza di ch'avea armato il dosso il Saracino, e lui tre volte e quattro a poggia e ad orza piegar per gire in terra a capo chino; e la spada egli ancora avria perduta, se legata alla man non fosse suta.
108 Grifone, o ch'egli o che 'l cavallo fosse stanco, o gravasse il sonno pur le ciglia, al primo albergo che trovar, fermosse, che non erano andati oltre a dua miglia. Si trasse l'elmo, e tutto disarmosse, e trar fece a' cavalli e sella e briglia; e poi serrossi in camera soletto, e nudo per dormire entrò nel letto.
Ma pur sul prato al fiero incontro resta; che sotto l'elmo il buon Ruggier l'afferra, e de l'arcion con tal furor la caccia, che la riporta indietro oltra sei braccia.
12 Mena alla testa a quel che gli è più presso, che gli è il misero Ughetto di Dordona: lo pone in terra insino ai denti fesso, come che l'elmo era di tempra buona. Percosso fu tutto in un tempo anch'esso da molti colpi in tutta la persona; ma non gli fan più ch'all'incude l'ago: sì duro intorno ha lo scaglioso drago.
A Parma pagò il chierico perchè si lasciasse mettere in testa l'elmo e brandisse la spada di Alessandro Farnese, giù nella cripta al chiarore delle torcie. A Ferrara, entrando nella celletta di Sant'Anna, mi accorsi ch'egli tremava di commozione, e pallido lo vidi uscire dal carcere ove fu chiuso il povero amante di Parisina.
31 fin che quel non avea, che 'l paladino tolse Orlando al fratel del re Troiano; ch'allora lo giurò, che l'elmo fino cercò de l'Argalia nel fiume invano: e se ben quivi Orlando ebbe vicino, né però Ferraù pose in lui mano; avenne, che conoscersi tra loro non si poter, mentre l
Quel dallo scudo nero con goccie di argento ferisce il Cavaliere del fulmine, gli fora lo scudo, e passa senza ricovrare la lancia; il Cavaliere percosso non piega un dito dal cavallo, ma sbaglia il suo colpo, e non trova il corpo avversario, cosa che soleva accadere ai giostratori mal pratici, o fuori di esercizio: infiammato di sdegno afferra la mazza d'arme, che gli pendeva dall'arcione, e la scaglia con tanta aggiustatezza sul fuggente Vandamme, che gli taglia l'elmo, la cuffia, e la ventaglia di acciaro; la testa ebbe salva per miracolo, se non che l'impeto della scure gli sfiorò un poco la pelle, e gli tolse alcuna ciocca di capelli: il Cavaliere del fulmine, che la vittoria sembrava rendere feroce, si disserra sul Vandamme, che intronato nel capo, privo del lume degli occhi, accennava ogni momento di cadere, lo prende alla gorgiera, lo tira giù da cavallo, e sprona verso la fossa per annegarvelo: un urlo di rabbia si fece sentire a quell'atto, e il Monforte, e lo Stendardo, si precipitarono a salvare il mal capitato compagno.
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