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«Ma scusate; senza badarvi, la recitavo nel testo provenzale, non rammentando che l'avevo tradotta. «Corrucciato, dolente, io partirò, Se pria non vegga l'amor mio lontano, E non so quando mai lo rivedrò, Chè nostre terre son troppo lontano! «Quel Dio che quanto viene e va creò, Che vita diede a quest'amor lontano, Mi dia conforto al cor, perchè pur ho Speranza di vederti, amor lontano!

L'avevo quando ero ricco. Ma guarda! Così, se non c'eri tu e se non fossero i tuoi simili, questo povero mondo.... Ma la bellezza è in noi. E ce n'è più in me che in te, e più intera, e più schietta. A me quel lago d

Nondimeno, ogni volta che Taddeo, fedele alla consegna, portava al colonnello le notizie del Laner che erano di giorno in giorno sempre migliori, Cantasirena, dopo averci pensato, per raccapezzarsi, aveva una grande esclamazione di contentezza. Oggi!... Senza fallo!... Vado a vederlo!... L'avevo detto, io, a quella bestia di dottore!... Ghiaccio! Ghiaccio!

Sentivo che mi aveva aperto tutto quanto il suo cuore, che non aveva più segreti per me. Un sentimento nobile e puro, ed un debito di riconoscenza. Ecco tutto il suo passato. Ed il punto nero ch'io credevo trovarvi? Povera Fulvia! L'avevo commiserata come una colpevole, ed era pura come un lembo di cielo. Povera, povera Fulvia!

«Come l'avevo acquistata? Dando in cambio la mia. Io ero tutto per lei, nelle opere e nei pensieri. Vedevo delle altre donne, più belle di lei, più seducenti, più corteggiate; ma mi trovavo dinanzi ad esse nella posizione di uno che avendo gi

Io non volevo che mi rubassero mia moglie. Quell'altro aveva avuto ed aveva molte donne, quante glie ne piacevano; io avevo lei sola. Era la donna mia; mi apparteneva, perchè io le apparteneva. Io non l'avevo rubata; io ero in regola con la mia coscienza, col mondo, con lei; con tutto e con tutti. «Non avevo il coraggio di dirle: «Tu pensi a tradirmiMi pareva una umiliazione per entrambi.

«Perchè son certa che quello che stai facendo, è cosa cattiva, mi rispose essa alzando le spalle in segno di disprezzo; e soggiunse: ciò non sta bene». Vivamente stupito domandai alla donna per quale ragione io l'avevo tanto spaventata e se non aveva mai visto in vita sua un uomo leggere un libro. «Può darsi, mi rispose, ma ciò non sta bene, e chi sa poi quali siano le tue intenzioni...» e dette queste parole si allontanò gettando su me più volte sguardi timorosi e sospettosi.

Il piccolo portafogli l'avevo sotto il mio guanciale: quando i miei parenti erano a pranzo, mi tiravo su a sedere sul letto, prendevo il portafogli, lo aprivo, leggevo il tuo nome e lo baciavo. E i miei libri francesi? Raphael et les confidences?

L'orrenda tentazione mi venne... la vertigine mi avea preso; ma la corsa della barca che, investita dal vento, fuggiva come saetta dinanzi a me, potè impedirmi, ed ora ne ringrazio Iddio. Non pensavo, in quel punto, che della vita mia non mi era lecito disporre, chè ad altro oggetto io l'avevo consacrato col giuramento dell'anima mia...

Non ci avevo nulla, proprio nulla. Sicuro, il braccialetto d'oro, coi capelli del mio marito, c'era. Sfido! Certe cose non si possono vendere, neanche per un po' di pane. Infatti, dopo la morte di lui avevo patito d'ogni bisogno: avevo mangiato patate lesse per un mese e mezzo, ero stata senza vino e perfino col pane a còmpito: ma il braccialetto non l'avevo mai voluto vendere.