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Aggiornato: 30 aprile 2025
Col nero e lungo sguardo e con l'arcana Vaghezza del sorriso che indovina, Con la raccolta sua chioma corvina E col caldo pallor che il viso emana, Ella sembra venuta da lontana Festa opulenta dove fu regina. Gemma salvata dalla gran rovina Della passata gloria veneziana. Ma per lei si vorrebbe altra cornice: L'antico Canalazzo pien di festa Al tempo di Venezia imperatrice.
Non saprei spiegare l'arcana attrattiva, che come un filo invisibile mi legava a quella fanciulla, tenendomi immobile per delle ore. Veronica, entrando nella mia stanza come una valanga, rompeva sovente quel fascino annunziandomi il pranzo. Allora io scendeva e andava a collocarmi a mensa dirimpetto dello zio, che mangiava con grande appetito, mentre io inghiottiva ogni cibo con ripugnanza.
Il palazzo di Gian Aloise Fiesco sorgeva sul colle di Carignano, accanto alla chiesa patronata che un cardinal Luca Fiesco, diacono di Santa Maria in Vialata a Roma, aveva ordinato nel 1336 fosse eretta in Genova col medesimo titolo; donde il nome di Vialata si stese a tutta quella parte della collina, corrompendosi poi nel dialettale "Viovâ" per rifarsi ancora italiano in "Violato" e dar occasione a qualche moderno di derivarlo "dalla copia delle viole che vi nascevano e soave fragranza diffondevano intorno". Chi sente l'arcana poesia dei fiori può anche contentarsi di questa etimologia, che ha dopo tutto il gran merito di suscitare graziosi pensieri.
I miei monaci sentivano essi l'arcana influenza del serafino biondo? È lecito di sospettarlo. Sentite questa, che potrebbe mutare il sospetto in una mezza certezza. Il serafino, quel medesimo giorno che era entrato in convento, ricordando ciò che gli aveva detto in parlatorio il priore, si era arrisicato a toccare il tasto del giornale scientifico. E di l
Una mente degna di non esser mortale, che dalla sua prigione di fango osò concepire il disegno di guardare in faccia l'Eterno, e scrutarne l'arcana natura, distribuendo a sua voglia i premii e le pene, ha inchiodato giù nei geli infernali quell'anima maledetta¹: nè, come se la divina sapienza si fosse presa cura di adempire il vaticinio di Oberto, il fine della vita di Buoso fu niente meno terribile di quello che gli aveva predetto. Il popolo, conosciuta la perfidia, acceso di sdegno rovesciò le sue case, distrusse il suo lignaggio, a lui concesse la vita. Strascinava Buoso il capo grave di avvilimento e di miseria per le vie della citt
E più volte ho provato in petti umani D'espandere l'arcana angoscia mia, E come a Giobbe i consiglier suoi vani, In me quelli accrescean melanconia; E chi i gemiti miei diceva insani, Chi crollava la testa e non capìa, Chi fingea compatir, mentre in secreto Io lo scorgea de' miei tormenti lieto.
Parola Del Giorno
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