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Aggiornato: 5 giugno 2025
Gli stessi giornali oggi annunziano invece che egli parte per l'America a farvi delle conferenze, non dicono precisamente intorno a quale soggetto, forse intorno ai tristi avvenimenti della sua patria che destano tanta ansiet
I tedeschi chiamati in Italia non furono moltissimi: l'Italia non è la Turchia, non è la Grecia, non è nemmeno l'America; e il piú elementare sentimento estetico rendeva insopportabile un professore che veniva a raccontarci i fasti di Roma, balbettando e deturpando la lingua di Dante. Non furono moltissimi, ma non furono nemmeno tanto pochi. Per rimanere solamente nel campo degli studî letterarî, ci fu un tempo in cui lo straniero che fosse venuto nella dolce Italia a studiare antichit
Nessuno può vantarsi libero in un paese sinceramente libero. Guardate l'America! Vi fu un lungo silenzio. "Calomniez" riprese poi Cantasirena, "il en restera toujours quelque chose!" E avvicinando il faccione sfrontato e scrutatore alla faccia allibita del candidato di Primarole, domandò colla voce cupa, penetrante: Lei conosce bene la leggenda egiziana, che corre per il mondo?
Una volta, attraverso l'Atlantico o le steppe, arrivavano nel bel paese i Cresi veri, pieni di dollari o di rubli; andavano a visitare gli studi degli artisti più in voga e si portavano via quadri di genere e statue di marmo di Carrara; ma da poco in qua l'America non è la terra promessa, la Russia nemmeno, le statue italiane si fanno per lo più di gesso, il monte di Carrara non serve quasi ad altro che ai caminetti.
Dissipata un po' la diffidenza, abituale nel contadino, ho domandato a molti emigranti: Perchè siete venuti in America? I più rispondono: Per tentare la sorte! oppure: Tanti vi hanno fatto fortuna, proviamo anche noi! Per essi l'America è una lotteria; giuocano, e mettono la vita per posta. L'idea di venire qua li prende come un'ossessione, s'impadronisce di loro per contagio.
Dovrò cambiare l'ultimo napoleone d'oro che m'è rimasto... I napoleoni mi ricordano un altro curioso aneddoto. Prima di partire per l'America, Papa aveva sentito dire che in viaggio era facile essere derubati e che i denari bisognava metterli in una cintura da tenersi sulla pelle. Egli seguì il consiglio alla lettera.
Le legislazioni americane, da quella degli Stati Uniti a quelle di tutte le altre repubbliche, che ne sono più o meno una derivazione, si oppongono a che il figlio di cittadini stranieri nato sul suolo americano sfugga alla cittadinanza americana. Ed è giusto. Senza di ciò oggi l'America non sarebbe certo degli americani. La vecchia legge europea ha lottato lungamente, ma ha dovuto cedere alla necessit
Ah! i demagoghi: ha ragione Dario Papa che li odia tanto. Jackson Davis diceva a Jacolliot che lasciando l'America del Nord avrebbe portato con sè una provvista di odio vigoroso contro gli ambiziosi che insanguinano periodicamente la Francia.
La sala era elegantissima, severa: alle due maggiori pareti erano appesi due grandi quadri ch'egli avea commesso a un giovane pittore napoletano, Edoardo Nisieli, da lui protetto: uno de' quadri rappresentava la "Congiura de' Baroni" con molte figure; l'altro, "Colombo, che parte per scuoprire l'America". I due quadri erano di tinte cupe, molto serii, di uno stile castigato.
Io non venni mai in Calabria. Voi viaggiaste? Dopo undici anni di galera, nel cinquantanove viaggiai a spese di Ferdinando II verso l'America. S'era in sessanta, e giudicammo miglior consiglio indurre il nocchiero a sbarcarci nella Gran Bretagna. Mi chiamo Gerace e nacqui calabrese. Ecco! vi conobbi a Londra.
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