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Una sera, appoggiato al balcone della mia stanza, contemplavo la campagna, fantasticando sul nuovo amore e sulle nuove speranze, e pensavo all'oro dei suoi capelli, e, senza pregiudizio della passione, anche all'oro della borsa del babbo, che accompagnato ai pregi materiali e morali della figliuola poteva comporre una famigliuola felice. Mi compiacevo nell'idea d'essere finalmente riuscito a mettere d'accordo il cuore e la ragione, quando vidi passare da lontano i coniugi Bruni senza la figlia. L'Agata sar

Io non avevo bisogno di tali consigli; amavo l'Agata teneramente, d'un amore pieno di stima, avevo rinunziato spontaneamente ad ogni idea che non avesse rapporto diretto col futuro mio stato, m'ero quasi dimenticato il passato... o perchè dunque è venuto fuori a parlarmi di chimere e di sogni?... Precauzioni balorde!... parlandomi di ciò che avevo dimenticato, me l'ha fatto tornare in mente.

Conversando con l'Agata m'avvidi per la prima volta che la bionda fanciulla aveva lo sguardo d'una soavit

Allora l'Agata mi spiegò che il signor Nicola, nella sera antecedente, avendo ordinati degli uccelli per il pranzo, l'uccellatore li aveva portati per tempo; ma Martino lo tenne varie ore nella stalla ad attendere gli ordini del padrone che era uscito con me.

Ecco il motivo della nostra gita, che l'Agata voleva dissimulare, ma che mi venne rivelato dalla coscienza.

Io sedevo dirimpetto al signor Nicola, fra l'Agata e la signora Giovanna; la Rosa ci serviva, mentre in cucina la Menica e Martino approntavano le vivande, e Bitto passava in rivista i piatti di ritorno aspettando la sua parte.

Non tardai parimente ad avvedermi che l'Agata era la delizia di tutti: sua madre la contemplava con tenerezza, suo padre le sceglieva i bocconcini più ghiotti, e glieli offriva con compiacenza, la Menica girando intorno la tavola l'ammiccava con un sorriso, Martino la serviva con diligenza e premura, Bitto non si distaccava più dal suo fianco, ed era cane di buon naso.

Quando l'Agata m'udiva declamare con enfasi magistrale tali insegnamenti, essa pretendeva che mi restasse ancora sullo stomaco un po' di rancore indigesto, prodotto dal fiasco del mulino, ma non è vero; è proprio l'istinto naturale che mi ha sempre ispirato una viva simpatia per gli asini, e un grande rispetto per le loro virtù!...

Il signor Nicola alzò i pugni stretti, ed aveva un volto da far paura. L'Agata, che entrava in quel momento, dando un colpo d'occhio a suo padre, gli fece mutare l'espressione della collera in uno sberleffo. Uscì precipitoso dando uno spintone violento alla porta. Martino era svignato.

A farmi cadere dalle nuvole non ci voleva altro che il confuso pigolìo che saliva dal sottoposto cortile. Abbassai gli occhi e vidi l'Agata accoccolata che sminuzzava della polenta chiamando i polli. Alla sua voce il gallo, le galline, le chioccie e i pulcini accorrevano da tutte le parti saltellando, svolazzando e cantando, le saltavano d'intorno festosi, rubandosi i bocconi dalle mani.