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Aggiornato: 9 giugno 2025


DON IGNAZIO. , delle vili e populari; ma quelle di reale animo come costei, amando, amano insino alla morte. SIMBOLO. Tutte le donne sono d'una medesima natura. DON IGNAZIO. Tu poco t'intendi di nature di donne. Ma non ingiuriar lei perché ingiurii me: taci. SIMBOLO. Taccio.

ARREOTIMO. O misero Arreotimo, e qual prima piangerai di tante disgrazie? che di maschio ch'io pensava Cintio, or sia femina; o di femina che ora la trovo, sia disonesta; o che nel fin perduta l'onestá, abbia insieme a perder la vita? o debbo forse pianger me stesso che sia vissuto insino a tanto ch'abbia dovuto veder tante disgrazie?

RUFINO. ... venutagli dietro in Roma, in un monasterio di sante donne per insino al giorno de oggi è dimorata; indi tanto e' modi e 'l vivere del marito investigando è andata che, dello amor suo accortasi, ha saputo fare che sconosciutamente si è colcata con esso lui in casa de questa buona donna. REPETITORE. Bonum! Prosit.

E se per disgrazia dirai nulla di ciò che ti ho detto a Gerasto, guai a te! il pezzo maggior sará l'orecchia. NARTICOFORO. Mi partirò adesso adesso. ESSANDRO. Verremo insino a Roma ad ucciderti: non so io che abiti vicino al Culiseo? NARTICOFORO. Non certo: alla Rotonda, . ESSANDRO. Cosí prometti, fa' che l'attendi, se non..., misero te!

«E adesso che c'è? sclamò il signor Fedele, correndo verso il genero. «I Francesi hanno assalito i nostri sui monti del Finale.... «O Dio! soggiunse il signor Fedele e farò a tempo a correre insino a C...?

Ella restava quindi nella saletta d'ingresso sopra una panca a pensare nel proprio abbandono, finchè si metteva a piangere nuovamente, con l'orecchio teso ai rumori della scala, come se dei fantasmi salissero spaventosamente insino alla sua porta.

Rientrati nel luogo delle consulte, ne uscirono un'altra, e poi di nuovo una terza volta, e sempre infruttuosamente, insino a tanto che il conte Verri, avendo ravvisato nella calca il conte Confalonieri, a lui difilato si volse, pregandolo di fargli conoscere che cosa si volesse quell'agitata moltitudine: al che il Confalonieri non si peritò di rispondere; volersi dal popolo il richiamo dei deputati e la convocazione dei collegi elettorali.

183 Quivi dei corpi l'orrida mistura, che piena avea la gran campagna intorno, potea far vaneggiar la fedel cura dei duo compagni insino al far del giorno, se non traea fuor d'una nube oscura, a' prieghi di Medor, la Luna il corno.

Bisogna per finirla venir al tronco, per non aver a goderci insieme di nascosto; e se non volevate venir ad un tal tronco, non bisognava sposarci insieme. AMASIO. Come sei tu giaciuto meco, in sogno od in farnetico? ERASTO. La notte passata non sète voi venuta a giacer meco insino all'alba? AMASIO. Veggio che non solo sei pazzo, ma dubito, se tratto molto teco, che non impazzisca ancor io.

Il dedecore m'ha transverberato il core. Ma ricogliamoci in qualche luogo e dormiamo insino a giorno. LARDONE. Or questo no. PEDANTE. Lasciami dire. LARDONE. Non voglio ascoltare. PEDANTE. Nil melius sobrietate. LARDONE. Nil peius affamatione. PEDANTE. Io non intendo questa tua grammatica. LARDONE. io la tua. PEDANTE. Dimmelo in volgare. LARDONE. Non si trovano parole per dichiararlo.

Parola Del Giorno

s'alceste

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