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E il pianto incominciava più procelloso di prima. Tanto soppraggiunse inopinato e nuovo cotesto assalto di dolore, che Beatrice si sentì sgomenta. La costanza, di cui ella aveva fatto procaccio mercè gli esempii e gl'insegnamenti dei filosofi, gi

Sull'ultimo tratto, Roberta vacillò, quantunque s'appoggiasse alla mano ferma di Cesare; egli stava giù avendo superato una costa rigidissima, e la fanciulla, al sommo, inciampò nelle vesti, non trovò tempo a riprendersi, e cadde sul petto dell'uomo, che dovette stringerla fra le braccia. Sono salva! ella gridò, sulla spiaggia, sciogliendosi dal non forte amplesso inopinato.

Nell'assalto inopinato del forte di Alta Fiumara, durante la notte. Dianzi travestito penetrai in Calabria, m'affiatai con qualche sergente calabrese mio compaesano; fo capitale sovra una parte del presidio. Padroni del Faro da un lato, la presa di Alta Fiumara assicurer

Se dessa od io per caso inopinato Involti in quest'affare ci vedrem, Confido in voi che ognun fia liberato; Come prima fra noi li rivedrem. Spiegarmi alfine mi sar

Evviva! Rispondemmo noi tutti, contenti come pasque per la nuova distrazione che ci dava quel caso inopinato e maraviglioso che faceva inorridire dallo spavento il superstizioso fellak e la donnicciola dei nostri camaldoli; due selvaggi in questo secolo in cui non si fa che ragionare di civilt

Questo avvenimento, così inopinato, mi riconciliò per colla Francia, con me, con la sorte: ringraziai alla peggio quelle vezzose signore e mi misi a mangiare con un'appetito da cointeressato. Ci si mosse quasi subito: i volontari salutarono con applausi fregorosi quella citt

Tutto ad un tratto, quando meno lo si aspettava, vedemmo formarsi dei capannelli di gente che discorreva con animazione: poi ci giunsero agli orecchi dei colpi d'artiglieria: credevamo sognare: si pagò il conto, si andò in strada e cercammo raccapezzare qualchecosa tra le mille versioni che si davano del fatto inopinato. I Prussiani si avanzano... O l'armistizio?

ALL'ONOREVOLE PRESIDENTE |del collegio elettorale di Monticelli D'ongina| Il suffragio, per me inopinato, del quale hanno voluto onorarmi gli elettori di codesto collegio, meritava da parte mia una piú pronta espressione della gratitudine, che ne sento vivissima. Ma la notizia di esso mi pervenne tardi in questo ritiro campestre, e, dirò il vero, non creduta quasi sulle prime.

E non poteva fare altrimenti. La salvezza del Generale e del compagno suo dipendeva dal trovare chi si assumesse l'incarico di traversare coi due profughi il mare dalla spiaggia tirrena alla ligure, e questo non poteva trovarsi che da Giccamo per la sua professione sempre in rapporto con uomini di mare. Era Pietro Gaggioli, detto Giccamo, onesto commerciante e buon patriotta di Follonica, e per di più deferentissimo ad Angiolo Guelfi per antica amicizia. Necessario quindi che il Guelfi parlasse in persona al Gaggioli, il quale si sarebbe piegato a fare per lui quello che non avrebbe fatto per altri. Partì infatti il Guelfi per Follonica la mattina stessa del 29, ed ebbe la fortuna d'incontrare Giccamo per via al Ponte della Pecora di ritorno a Massa insieme a suo figlio. Restò lietamente sorpreso il buon Giccamo dell'incontro inopinato di Angiolo Guelfi che non soleva mai tornare in quei luoghi prima del Novembre, e scesi ambedue dai loro baroccini si strinsero a colloquio sul margine della via. Espose il Guelfi la causa della sua gita in Maremma, e pregò l'amico quanto più caldamente potè a non tralasciare una circostanza così inattesa di giovare alla causa della libert