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Aggiornato: 3 giugno 2025
Il carteggio, come abbiam detto, incominciava dal 1833: ma le prime lettere lasciavano argomentare un affetto di due anni innanzi, affetto tenuto a disagio dalle troppo rare occasioni di vicinanza che erano offerte ai due innamorati dalle veglie e dalle feste da ballo del patriziato genovese.
Lui guardava orgogliosamente i propri polsi poderosi e schiattava dal ridere, dicendo: Se la stringo troppo, vedete che la spezzo. Questi brutali complimenti li rendeva sempre più innamorati.
Era una bellissima giornata. Due nostri personaggi, Diana e Adolfo Venosa, parlavano insieme nel giardino che si stendeva dietro al palazzo del marchese di Trapani. I due innamorati erano nel massimo accordo. Diana sembrava avesse del tutto dimenticato i suoi sospetti di un'intima relazione fra Adolfo e la principessa; o si fosse convinta che avea sospettato a torto.
Immaginate l'allegrezza di Spinello; io rinunzio a descriverla. Mastro Jacopo ripigliò: Per far bene, è dunque mestieri d'essere innamorati? Ahimè, ragazzo mio, a questo patto io non farò più nulla di buono, poichè la stagione degli amori è passata.
»Era tempo che il Dio degli innamorati venisse in nostro soccorso... »Il duetto ebbe finalmente una soluzione, rapida...concitata...intensa... E la scossa fu tale, che io ne rimasi impressionata per tutta la vita...
Ah! gridò Gino. Si avverasse presto il gran sogno! Così la gita di Bismantua si era mutata in un pellegrinaggio di voto, come se i nostri due innamorati fossero andati ad un santuario antico, per venerare gli Iddii della patria. Ma a tutti fa questo senso Bismantua, anche senza aver compagna nella salita una bellissima donna, che abbia letto Dante e lo ami.
E ricordò, con un sorriso, i vagheggini che le giravano intorno facendole la ruota come piccioni innamorati! O non era gi
La sua vittima principale era la Giulia, che le rispondeva distratta, essendo occupatissima nel tener vive, ad un tempo, le speranze di quattro innamorati.
E davvero, a volere stramazzare quegli atleti, basterebbe, a modo d'esempio, instituire, come noi lo possiamo far bene e non essi, un paragone analitico tra Anacreonte e Tibullo da una parte, e 'l Petrarca dall'altra, e dimostrare come i patimenti dei due primi innamorati siano gli stessi stessissimi patimenti che travagliavano l'animo al Petrarca.
Oh! gli è 'l buon capitale! Felice quella donna che l'avrá! ché è tutto robba. CALONIDE. Oibbò! ibbò! ibbò! Che è quel ch'io sento? E quel vecchio pelato e gottoso vuol tôr donna ancor egli? Si li vuol dar. Te ne contenti, Lúcia? Guarda che bella cera! LÚCIA. Par lo sposo de la madre de' vecchi. CALONIDE. Io dico il padre de' guattari che sono innamorati. Non si può bussicar, tanto è pasciuto!
Parola Del Giorno
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