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Aggiornato: 1 giugno 2025


Anche le gite lontane si seguivano frequenti, ed un giorno si andò fino a Bismantua. Si era parlato tante volte di far quel viaggio! Fiordispina non c'era mai stata, e Gino moriva dalla voglia di guadagnar quella vetta, che rassomigliava tanto al profilo di una gran testa arrovesciata, in atto di guardare il cielo.

Il cugino Ruggero, venuto per pochi giorni alle Vaie, ne era ripartito, senza capir nulla, senza indovinare, senza immaginare neanche il segreto delle calde e vaste ed impetuose correnti che attraversavano il grembo di quel mare azzurro e tranquillo. Siamo sugli Appennini, e scambio delle correnti del mare si dovrebbero ricordare i gorghi di un lago. Ci pensava ella, in quel punto, al lago della Ninfa, e al giorno in cui era andata con Gino a visitarlo? O scoglio solitario, o letto della Ninfa, al cui piede erano approdati insieme! O sasso di Bismantua, dove il suo nome era stato inciso nella scorza di un faggio, accanto a quello di Gino, e sotto a quello del divino Poeta, del padre della patria! Come si erano collegati, consertati e confusi quegli amori supremi! Certe cose non si sentono e non s'intendono più, nelle citt

Ah! gridò Gino. Si avverasse presto il gran sogno! Così la gita di Bismantua si era mutata in un pellegrinaggio di voto, come se i nostri due innamorati fossero andati ad un santuario antico, per venerare gli Iddii della patria. Ma a tutti fa questo senso Bismantua, anche senza aver compagna nella salita una bellissima donna, che abbia letto Dante e lo ami.

Si dice questo in grazia di un naso colossale, che è raffigurato dal colmo della montagna, a chi lo guardi da lunge. Quel giorno, si sa, venne in campo la famosa terzina dantesca, dove il sasso di Bismantua è ricordato. Il Poeta passa in rassegna le più difficili strade da lui fatte ne' suoi continui viaggi, per paragonarle alla faticosa salita del suo Purgatorio.

Vent'anni dopo. Sette anni fa, il mio amore per le vecchie castella, per i monti e i laghi dell'Appennino, mi condusse a Reggio, donde risalii a Canossa, alle Carpinete, a Bismantua, e di l

Di qui ha veduto il nostro Cimone e l'Alpe di San Pellegrino, l'Alpe di Succiso, il Mal Passo e l'Orsaro; qui gli si è stesa davanti agli occhi quella fila di giganti che sono laggiù i monti Apuani. Non credete voi, Fiordispina, che tutte queste scene di sassi, orridamente belle, ammirate da lui sul colmo di Bismantua, siano entrate per molta parte nella composizione del Poema sacro?

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