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Aggiornato: 17 giugno 2025
Mentre parlava, ravviava le cassette del cassettone, spiegava alcune camicine, altre ne riponeva. Scosse una giacchetta, spolverò un berretto e tirò fuori un paltoncino. Lo guardò fisso, con gli occhi infiammati, eppoi, stringendoselo al petto: Oh figliuolo, figliuolo mio, balbettò tra i singhiozzi, se non avessi venduto il braccialetto, chi mi darebbe, ora, la forza di vivere?
ma riconoscerai ch’i’ son Piccarda, che, posta qui con questi altri beati, beata sono in la spera più tarda. Li nostri affetti, che solo infiammati son nel piacer de lo Spirito Santo, letizian del suo ordine formati. E questa sorte che par giù cotanto, però n’è data, perché fuor negletti li nostri voti, e vòti in alcun canto».
Dal Carcere delle Murate, questo dì 4 giugno 1852. Gli occhi infiammati, e pregni Di lagrimevol riso; Roca sonar la voce, e le parole Con subiti sospiri; Stare inquïeto, andare Frettoloso, e voltarsi Spesso, quasi altri il chiami. Son certissimo segno Di un antico furore. CANACE, tragedia antica
I parigin non voglion che gli stampe, e vanno minacciando i revisori ché, caschi il ciel, non gli lascino ir fuori... Alludesi a' due partiti infiammati divisi de' partigiani del Chiari e del Goldoni.
Al primo manipolo di combattenti ch'egli trasse con sè sulla piccola flottiglia della repubblica di Rio Grande contro i trenta navigli della squadra imperiale brasiliana, a quello scarso drappello temerario, così stranamente svariato di riograndesi, d'italiani, di spagnuoli, di mulatti, di negri, infiammati dal suo primo grido di guerra per la libert
ma riconoscerai ch'i' son Piccarda, che, posta qui con questi altri beati, beata sono in la spera piu` tarda. Li nostri affetti, che solo infiammati son nel piacer de lo Spirito Santo, letizian del suo ordine formati. E questa sorte che par giu` cotanto, pero` n'e` data, perche' fuor negletti li nostri voti, e voti in alcun canto>>.
Mentre l'arso garzon fa sue querele, Tratto a parlar per amoroso duolo, Ed ora alza Alcimida al suo fedele Gli occhi infiammati, ora gli abbassa al suolo; Ecco d'arco acerbissimo crudele Venir saetta sibilando a volo, Che d'altrui pianto, e di far strazio vaga, A la vaga donzella il braccio impiaga.
Parole sussurrate da labbro a labbro, quasi paurose di essere udite dall'aria, chi potrebbe ridirvi? Quei due nobili cuori, separati dalla tristizia degli uomini, erano dunque resi a sè stessi, e si confondevano allora tanto più infiammati l'uno dell'altro, quanto più lunghi erano stati il desiderio e la pena? Si erano amati; si amavano.
E qui abbassa la faccia, e per lungo tempo: quando la rileva, comparisce suffusa di lagrime; gli occhi infiammati, come se avessero durato un qualche grande sforzo per farle sgorgare; e tremante prosegue: «Io l'ebbi questo amico, io lo amava, e lo uccisi!» La faccia gli ricade sul petto, il suo respiro diventa affannoso.
Erano tutti infiammati dal gran bere e sì pieni di coraggio che percuotevan l'aria se soffiasse sul loro volto e il suolo perchè baciava i loro piedi e sempre fantasticando intorno al lor disegno.
Parola Del Giorno
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