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Aggiornato: 31 maggio 2025
E però si levò con odio d'essa imperfeczione e amore della perfeczione. In questa caritá, che è esso Spirito sancto, el participai nella volontá sua, fortificando la volontá a volere sostenere pena, ed escire fuore di casa per lo nome mio, e parturire le virtú sopra el proximo suo.
Venuta la mactina e l'ora della messa, si pose con ansietato desiderio e con grande cognoscimento di sé, vergognandosi della sua imperfeczione, parendole essere cagione del male che si faceva per tucto quanto el mondo, concipendo uno odio e uno dispiacimento di sé con una giustizia sancta; nel quale cognoscimento e odio e giustizia purificava le macchie che le pareva, ed era ne l'anima sua, di colpa, dicendo: O Padre etterno, io mi richiamo di me a te, che tu punisca l'offese mie in questo tempo finito.
Come gl'imperfecti vogliono seguitare solamente el Padre, ma i perfecti seguitano el Figliuolo. E d'una visione che ebbe questa devota anima, ne la quale si narra di diversi baptesmi e d'alcune altre belle e utili cose. Hotti decto che sonno esciti fuore. El quale è il segno che so' levati da la imperfeczione e gionti a la perfeczione.
Onde la memoria gli pareva imperfecta e debole, come ella è, per la quale debilezza e imperfeczione gl'impediva di potere ritenere ed essere capace e ricevere e gustare me in veritá con quella perfeczione che mi ricevono i santi. E però gli pareva che ogni cosa, mentre che stava nel corpo suo, gli fuxe una legge perversa che impugnasse e ribellasse contro allo spirito.
Or cosí ti dico: che, per fare levare l'anima dalla imperfeczione, Io mi sottraggo, per sentimento, privandola della consolazione di prima.
E però non basta né dura l'amore: anco allenta, e spesse volte viene meno. Allenta inverso di me quando alcuna volta Io, per exercitargli nella virtú e per levarli dalla imperfeczione, ritrago a me la consolazione della mente e permecto lo' bactaglie e molestie. E questo fo perché vengano ad perfecto cognoscimento di loro, e conoscano loro non essere, e neuna grazia avere da loro.
Pensa che in su quella extremitá l'uomo che iniquamente è vissuto le dimonia l'accusano, el mondo e la propria fragilitá; e none il lusenga né li mostra il dilecto colá dove era l'amaro, né la cosa perfetta colá dove era imperfeczione, né il lume per la tenebre, sí come fare solevano nella vita sua: anco mostrano la veritá di quello che è.
E però Io permecto spesse volte che ponga questo amore, perché cognosca sé e la sua imperfeczione per lo modo decto. E sottragomi, per sentimento, da lei, perché essa si rinchiuda nella casa del cognoscimento di sé, dove acquistará ogni perfeczione. E poi Io torno in lei con piú lume e cognoscimento della mia veritá, in tanto che si reputa a grazia di potere uccidere la propria volontá per me.
E cosí dixe la mia Veritá: «Io non venni a dissolvere la legge, ma adempirla». E uní la legge del timore con quella de l'amore. Fulle tolto per l'amore la imperfeczione del timore della pena, e rimase la perfeczione del timore sancto, cioè temere solo di non offendere, non per danno proprio, ma per non offendere me che so' somma bontá.
Questa era la veritá: hovelo manifestato col sangue di Cristo crocifixo. Poi che l'ha cognosciuta l'ama: amandola, el dimostra amando schiectamente quello ch'Io amo e odiando quel ch'Io odio. Cosí si truova nel terzo stato della caritá del prossimo. Sí che la memoria a questo pecto s'empie, passata ogni imperfeczione, perché s'è ricordata e ha tenuto in sé i benefizi miei.
Parola Del Giorno
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