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El primo è che voi tucti siate illuminati in cognoscere le cose transitorie del mondo, le quali passano tucte come il vento. Ma non le potete bene cognoscere se prima non cognoscete la propria vostra fragilitá quanto ella è inchinevole, con una legge perversa che è legata nelle membra vostre, a ribellare a me, vostro Creatore.

Ma, perché la fragilitá vostra è tucta corrocta, e senza veruno cognoscimento guasta el fructo della pazienzia; e però germina impazienzia, scandalo e mormorazione, odio e dispiacimento verso di me e delle mie creature, e quello che Io ho dato per vita l'ha ricevuto in morte con quella misura del dolore che egli aveva l'amore.

Con la mano disarmata, cioè col molto sostenere, ha sconficto el dimonio e la carne con questo dolce e glorioso lume, perché con esso cognobbe la sua fragilitá, e cognoscendola le rende il debito de l'odio. Ha conculcato el mondo e messoselo sotto e' piei de l'affecto. Spregiandolo e tenendolo a vile n'è facto signore, facendosene beffe.

Poniamo che maggiore perfeczione, e piú piacevole a me, sia di levarsi mentalmente e actualmente da ogni cosa del mondo, chi non si sente di giognere ad questa perfeczione, ché la fragilitá sua non el patisse, può stare in questo stato comune, ogniuno secondo lo stato suo. E questo ha ordinato la mia bontá acciò che veruno abbi scusa di peccato in qualunque stato si sia.

Perché questo si vede manifestamente che egli fa male, e la conscienzia glil manifesta; unde per l'amore proprio di , che l'ha indebilito, non si sforza ad escire di quella colpa che egli vede, con uno lume naturale, che egli fa male quel che fa. Unde chi el dimandasse: E non fai tu male di fare questo? Direbbe: , ma è tanta la mia fragilitá, che non pare ch'io ne possa escire.

Ma al peccato della disperazione non ve li muove fragilitá, però che non vi truovano alcuno dilecto altro che pena intollerabile; e nella disperazione spregia la misericordia mia, facendo maggiore il difecto suo che la misericordia e bontá mia.

Per la qual cosa in molti avviene che, in se medesimi raccolti, contro alle dimostrazioni della ragione disputano; e di questo, considerata la nostra fragilitá, non ci dobbiamo noi per avventura molto maravigliare. E la ragione può esser questa.

Par lo' vedere; ed e' sonno ciechi, perché non conoscono loro me. Non conoscono lo stato loro la dignitá dove Io gli ho posti, conoscono la fragilitá del mondo e la poca fermezza sua; però che, se 'l cognoscessero, non se ne farebbero Dio. Chi l'ha tolto il cognoscimento? la superbia.

Dicevo che veniva uno vento di coscienzia; e questo fa la divina mia Bontá, che, avendo provato con la prosperitá per trarli per amore e col timore, ché per importunitá dirizzassero el cuore ad amare con virtú e non senza virtú; provato con la tribolazione, data perché cognoscano la fragilitá e poca fermezza del mondo; ad alcuni altri, poi che questo non giova, perché v'amo ineffabilemente, do uno stimolo di coscienzia, perché si levino ad aprire la bocca bomicando el fracidume de' peccati per la sancta confessione.

Ma l'anima, che perfectamente spera in me e serve con tucto el cuore e con tucto l'affecto suo, subbito per necessitá, per la cagione decta, si conviene che si disperi di e del mondo, di speranza posta con propria fragilitá. Questa vera e perfecta speranza è meno e piú perfecta, secondo la perfeczione de l'amore che l'anima ha in me.