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Aggiornato: 14 giugno 2025


Sappiam che Dio per sua misericordia talora a' tristi lunga etá concede, perché con lui si mettano in concordia un giorno o l'altro, e questo abbiam per fede. Ma lo star con Gesú sempre in discordia, testando alfin come di Gan si vede, prete Turpin può ben scriver miracoli, non porrei Gano mai su' tabernacoli. Morto Gano, il guascon divenne come un uom storpiato a cui la gruccia è tolta.

Un sedil vuoto ha innanzi, e il frasconcello del guascon con disprezzo lo pigliava; gli siede avanti, e talor si volgea e lo guardava in viso, e poi ridea. Parecchie asinitá, simili a questa, dice Turpin che gli andava facendo; ma l'ultima gli fu tanto molesta, che fu quasi per trarre un guaio orrendo.

Di prete Guottibuossi un stratagema caccia Marfisa in monastero; e in questo tra le monache e quella, che non trema, nasce un combattimento poco onesto. A Terigi il decoro e l'util scema; gli vien promosso un piato assai molesto. Diconsi alcune cose de' scrittori, poi del guascon ch'è di Parigi fuori.

La fame è un dio cerusico oculista per aguzzare a' cancellier la vista. Secreti esami, tracce, costituti vanno guastando la filosofia; a parecchi stranier, che son venuti, del guascon nota è la fisonomia; sui popolar bisbigli non son muti; va razzolando la cancelleria, trova che fu bandito, ciarlatano, abate, baro e marito e ruffiano.

De' tremila zecchin piú non parlava: la trama col guascone seguitava. Chi avesse detto a Terigi: Marchese, la somma de' zecchini avete data perché il guascon sia grande a vostre spese e possa corteggiar la vostra amata, credo che in un pilastro del paese, fuori di , la testa avrebbe data; ché certo dopo quell'opra famosa Marfisa e Filinor sono una cosa.

35 come il Guascon questo affermò per vero, fu Bradamante da cotanta pena, da cordoglio assalita così fiero, che di quivi cader si tenne a pena. Voltò, senza far motto, il suo destriero, di gelosia, d'ira e di rabbia piena; e da discacciata ogni speranza, ritornò furibonda alla sua stanza.

Dicea Gualtieri: Io sfido Malagigi a ritrovar piú sano pensamento co' suoi dimon. Non abbiate paura, ché vi fa grande onor la mia scrittura. Questo viglietto il prete, buona lana, fe' che Terigi a Filinor spedisce. Al guascon la risposta parve strana: pensa e ripensa e nulla stabilisce.

Di questi celebrar fo tante messe e marito fanciulle del paese diceva il conte; e Filinor fu tosto per questa via nell'incarco riposto. Non si potria mai dir la petulanza del guascon, quando egli ebbe il posto altero. Tutti disprezza, e con poca creanza trattava ogni piú antico cavaliero.

32 credea il Guascon quel che dicea, non senza cagion; che ne l'esercito de' Mori openione e universal credenza, e publico parlar n'era di fuori. I molti segni di benivolenza stati tra lor facean questi romori; che tosto o buona o ria che la fama esce fuor d'una bocca, in infinito cresce.

Marfisa n'ebbe un lago di piacere; da' piè le corse il sangue all'intelletto; e non aspetta altro messo o corriere, ché del guascon ragionava il viglietto e le dicea: «Venite tosto e sola, ch'io v'ho a dir molto grata una parola». Era il meriggio, era di maggio il mese, il foglio a pranzo invitava la dama.

Parola Del Giorno

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