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Aggiornato: 26 giugno 2025


Frattanto il Gratta, un stampator che visse quando viveva il nostro Carlo Mano, un uomo coraggioso e intraprendente, è corso a don Gualtieri prestamente. E gli promise venti e piú zecchini, se la raccolta stampargli facea. Ornati, foglie, uccelletti e bambini, e rami assai puliti promettea, da far maravigliar i paladini.

Il marchese dicea: Va ben; ma temo questo andar allo scrigno, caro figlio, e questo far consulti ogni momento faccia che alfin la lite sia di vento. Prete Gualtieri andava nelle furie quando sentiva questa economia, gridando: Eh! ci vuol altro, nelle curie, che idee meschine e che spilorceria.

Amministrazione civile, istruzione pubblica e commercio i signori Salesio Balsano, Francesco Burgio, Villafiorita, duca Gualtieri, conte Manzone, Paternò di Sessa, Federico Napoli, march. Spedalotto, Luigi Scalia, duca della Verdura.

Piú candelotti con piú candelieri v'erano che in Assisi pel perdono; staffieri e cappenere una gran banda: don Gualtieri è per tutto che comanda.

Tosto il marchese uno stafiere avvisa, gridando: È qui Marfisa, è qui Marfisa. Terigi è quasi fuor de' sentimenti: giú delle scale va precipitando. Don Gualtieri comanda agli strumenti che accettino Marfisa alto suonando; ed un rumor, che fe' tremare i venti, feciono i suonatori a quel comando, con una marcia di timpani e corni ed obuè piú dotti de' contorni.

Si noti che l'astuto don Guottibuossi cappellano adulava ironicamente Marfisa, gran estimatrice delle dette opere, per prenderla nella rete e per farla sposa di Terigi. Stanza 37. Marco e Matteo dal Pian di San Michele, ch'eran torrenti della poesia, a don Gualtieri accendevan candele perché Terigi a un d'essi l'ordin dia...

fatti in rimirar feansi i guerrieri Mal atti in guerra a maneggiare acciaro; Alfin disse al compagno il buon Gualtieri: O de' grandi avi tuoi germe più chiaro, come il corso de gli uman pensieri Erri qua giuso io nuovamente imparo, Ed oggi fassi la mia mente esperta, Che mortal vita è di suo stato incerta.

Pel maritaggio di Marfisa s'ode grand'apparecchio, e don Gualtieri ha cura. La bizzarra la visita si gode del sposo, ch'è una gran caricatura. Le spose alla Ruet van mascherate; una comparsa l'ha disordinate.

Allor che predichi Dal tuo giornale Tanta morale, Veder mi pare Un vecchio satiro Dai peli grigi Che al lupanare Fa il panegirico Di San Lüigi. Buon , Clelia! Ben giunta...! Quali nuove? Il Gualtieri È morto Quando? Jeri.... Ventisei.... qual disgrazia! A dodici ore.... Quanti anni avea? Trentotto.... Peccato! era un brav'uomo.... Dodici.... ventisei.... bel terno al lotto...!

E dato cenno a don Gualtieri un giorno, che cappellan con Terigi si stava, di questo suo pensier e' parla adorno. Gualtier da Mulion non rinculava, anzi promise fare a lui ritorno, ma che se la faccenda bene andava, e' non saria contento a un par di guanti: poi disse mal del mestier de' pedanti.

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