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Tanto allor di temenza accoglie in seno Di Licia il campo, e fuggir desira, Ch'ei turba d'ogn'intorno, onde non meno Il campo de' Cilici a fuggir tira. Vede il tumulto, odene i gridi Ebreno, E contra lor solo AMEDEO rimira; Però s'innaspra, e di mortal disdegno Con volto irato e con gridar fa segno.

se non quando gridar: «Chi siete voi?»; per che nostra novella si ristette, e intendemmo pur ad essi poi. Io non li conoscea; ma ei seguette, come suol seguitar per alcun caso, che l’un nomar un altro convenette, dicendo: «Cianfa dove fia rimaso?»; per ch’io, acciò che ’l duca stesse attento, mi puosi ’l dito su dal mento al naso.

TRINCA. Parlate basso, di grazia, che non fusse qui da presso, e vi sentisse. TRASIMACO. Sia maladetta quella maladettaccia sgualdrinaccia della fortuna, che mi fa udir questo. Ch'io parli basso? qual barba d'uomo mi basta a far paura? Vo' gridar che mi oda: vo' chiamarlo. O Gulone, Gulone, o furfantissimo Gulone! TRINCA. Egli ha poca voglia di far bene: verrá gonfio d'ira a far questioni.

Non vi sarebbe più confusione, s'a Damasco il soldan desse l'assalto. Un muover d'arme, un correr di persone, e di talacimanni un gridar d'alto, e di tamburi un suon misto e di trombe il mondo assorda, e 'l ciel par ne rimbombe. 8 Ma voglio a un'altra volta differire a ricontar ciò che di questo avenne.

NER. Chi sei, chi sei, perfida tu, che intera vaneggi Roma al tuo tornare; ed osi gridar tuo nome? Or qui, che fai? che imprendi con questo iniquo traditore? entrambi state in mia possa. Invan la plebe stolta vederti chiede. Ah! se mostrarti io deggio, spero, qual merti, almen mostrarti; estinta. OTTAV. Di me, Neron, come piú il vuoi, disponi.

10 Quindi partito, venne ad una terra, Zizera detta, che siede allo stretto di Zibeltarro, o vuoi di Zibelterra, che l'uno e l'altro nome le vien detto; ove una barca che sciogliea da terra vide piena di gente da diletto, che solazzando all'aura matutina, gìa per la tranquillissima marina. 11 Cominciò il pazzo a gridar forte: -Aspetta! che gli venne disio d'andare in barca.

se non quando gridar: <<Chi siete voi?>>; per che nostra novella si ristette, e intendemmo pur ad essi poi. Io non li conoscea; ma ei seguette, come suol seguitar per alcun caso, che l'un nomar un altro convenette, dicendo: <<Cianfa dove fia rimaso?>>; per ch'io, accio` che 'l duca stesse attento, mi puosi 'l dito su dal mento al naso.

Benvenuto, benvenuto cominciò a gridar da lungi, alzando le due braccia come un telegrafo Che buon vento? Lei non m'aspettava? Ma , certo che l'aspettavamo tutti disse il notaio. Però credevamo che lei venisse colla seconda corsa. Ho dormito a Como. Ecco perchè sono qui così presto. Ieri sera ho perduto l'ultimo vapore e non ho avuto il coraggio di fare questo tratto in barca. Sfido io!

parvermi i rami gravidi e vivaci d’un altro pomo, e non molto lontani per esser pur allora vòlto in laci. Vidi gente sott’ esso alzar le mani e gridar non so che verso le fronde, quasi bramosi fantolini e vani che pregano, e ’l pregato non risponde, ma, per fare esser ben la voglia acuta, tien alto lor disio e nol nasconde.

Ma dica lei che è emigrato.... Non sono emigrato. Senta lei che è giornalista.... Non sono giornalista; lasciatemi stare, uscite subito tutti di qui, sono stanco dei vostri piati, andate a gridar in piazza e non mi seccate più in casa mia! Ciò dicendo li spingo l'un dopo l'altro verso l'uscio, ed escono vociando tutti insieme fin giù per le scale.