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Aggiornato: 16 luglio 2025
Appena il piroscafo ebbe oltrepassato le porte monumentali dal Canale del nord, disparvero ai miei occhi il golfo, il porto, Amsterdam, ogni cosa; poichè in quel punto le acque del canale sono di quasi tre metri più basse che il livello del mare; e non vidi più che una miriade di cime d'alberi di bastimento, di punte di campanili e di estremit
Loria assalta con l'armata il regno di Napoli. Battaglia del golfo di Napoli il 5 giugno 1284, e presura di Carlo lo Zoppo. Sollevazione della plebe in Napoli. Maggio 1283 a giugno 1284.
Quando era stato presentato alla baronessa Costanza di Fastalia, in quello splendido pomeriggio di marzo, alla Villa Nazionale, mentre il golfo sorrideva col suo azzurro più puro, e dalla folla festante pareva sollevarsi un sospiro di contento, Andrea Ludovisi aveva sentito come un urto nel vivo cuore.
Nel 1781, come risulta dai piedilista, ruoli organici e stanza dei corpi insieme delle milizie venete redatti dall'inquisitore ai pubblici rolli, mancavano 654 oltremarini nei presidi di Levante, 353 in quelli di Dalmazia, 263 in quelli del Golfo e 42 infine in quelli d'Italia.
Così man mano che s'appressava il momento d'andare alla balaustrata, sentiva qualcosa che la staccava per sempre dal passato; qualcosa come a dire la mano che tronca la gomena, e scioglie la nave affinchè pigli l'alto a golfo lanciato.
Oramai ho percorso tutta questa spiaggia sino ad Astura e da per tutto ho trovato avanzi di ville, di bagni, frammenti di marmi, di mosaici, fra i quali ricorderò il pavimento in mosaico, abbastanza ben conservato, che è di fronte alla torre solitaria di Astura, sulla spiaggia, presso il ponte. È impossibile figurarsi quanti e quali stupendi edifici abbiano i romani innalzato lungo questo mare. Tutta la spiaggia dalla Toscana sino a Terracina, da Terracina a Napoli, attorno al golfo, fino a Salerno, non dovè essere che un seguito di palazzi marmorei, di templi, di bagni, di palestre, una manifestazione continua della magnificenza romana; e quale fosse lo splendore di tutte queste costruzioni si può anche oggi giudicare dalle rovine che giacciono in fondo al mare. Chi avesse percorsa allora questa lunga riviera e veduti tutti questi edifici destinati al piacere, al diletto, gareggianti per importanza con le citt
Ecco ora i due proclami. Dal Golfo di S. Juan il 1^o marzo 1815. Napoleone, per grazia di Dio e per la costituzione dell'Impero, Imperatore dei Francesi. ALL'ARMATA: «Soldati! Noi non siamo stati battuti. Uomini usciti dalle nostre file hanno tradito la nostra gloria, il loro paese, il loro principe ed il loro benefattore.
Genova, come tutti sanno, è edificata sulla spiaggia del mare, nel fondo di un golfo e alle falde di un contrafforte degli Appennini, che agli occhi del riguardante offre sembianza di anfiteatro, ed è, topograficamente parlando, un vasto triangolo inclinato, la base del quale è addossata al mare, e i lati, costretti fra due vallate naturali, salgono al vertice, che per una cresta si ricongiunge alle montagne vicine, sproni, o contrafforti che vogliam dire, dell'Appennino ligustico.
Sul mare che si scopriva innanzi, biancheggiavano vele verso Provenza, vele verso Portofino, vele per tutto il golfo; mirabile alla vista pei mutamenti dei colori onde s'andava tingendo. Quelle erano vele inglesi, napoletane e francesi, che si davano la caccia in alto; mentre molti legni sottili di genovesi avidi ed audaci, navigando marina marina, recavano provvigioni verso la Francia affamata.
Si gonfia, si arrotonda, cerca di spalancare l'angoscia appassionata del golfo di Napoli, rompendo e travolgendo pareti, stoffe, soffitti di oro fuor dal bricabrac passatista, per toccare le vivide, fresche, elettriche stelle d'Italia che brillavano certo nella battaglia su quei soldati come su dinamo instancabili dalle scosse micidiali.
Parola Del Giorno
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