Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 23 maggio 2025


Corsi dall'Agata e le dissi: Giuseppina mi ha dichiarato a Milano che il primo suo amore sar

Gli affari attirarono tutta la mia attenzione, e la nostra vita prese un andare tranquillo ed uniforme come la superficie d'un lago in bonaccia. Le lettere dello zio e della Giuseppina ci annunziavano la buona salute d'entrambi, e ci assicuravano dei progressi di nostra figlia.

Giuseppina, salita nella cameretta che sua madre le aveva allestita con tante cure delicate, ne rimase commossa, ed accorse a baciarla teneramente, per esprimerle la sua viva riconoscenza; ma l'Agata ed io pensavamo che quella maledetta finestra di Milano, che aveva attristata la mia gioventù, avrebbe continuato a molestare col suo influsso la nostra famiglia e ad amareggiarci la vita.

Mio zio si ritirò nella sua stanza, augurandoci un buon riposo. Veronica mi annunziò che condurrebbe la Giuseppina nella bella camera vicina alla sua, e mettendomi in mano il lume acceso, mi disse: Voi non avete bisogno che v'insegni la vostra camera; felice notte, Daniele, dormite bene. Diedi un bacio alla bimba, e ripetendo gli augurii di buona notte, mi ritirai alla mia volta.

È stata indolenza? è stata paura? A buon conto, i pochi buoni che hanno mandato anche poco, e non del loro meglio, non isfigurano qui. Si guardano con piacere il Ripudio di Giuseppina del Pagliano e la Ragione di Stato del Didioni, una medesima scena colta felicemente da due artisti in due momenti diversi. Sempre uguale alla sua fama l'Induno, di cui si osserva l'Italia nel 1866, bella composizione fra il soldatesco e il campestre, gi

Quale incanto, all'opposto, seguire le aspre lotte spirituali che educarono all'eroismo il pio padre di famiglia Cromwell, la dolce e bella anima di Federico! Il giudizio degli uomini si è formato sull'uno e l'altro incomparabilmente più favorevole, da quanto abbiamo volto l'occhio alla loro vita intima nella raccolta di Carlyle e dell'accademia di Berlino. Dalle lettere noi riceviamo di Napoleone un'impressione ben diversa: è decisamente bassa la natura che ci viene incontro. È impossibile non ammirare quest'uomo immenso, ma è anche più impossibile amarlo. Alcuni momenti poté sembrare irresistibilmente amabile, quando tirava un pocolino il lobo dell'orecchio a un granatiere: le maniere avvincenti dell'uomo demoniaco hanno incantato anche un Goethe. Egli può ciarlare e fantasticare in quelle ore di obblio di , che non mancano nella vita di nessun uomo: ciò non ostante, il suo cuore rimane diaccio, chiuso a ogni tenerezza. Nelle lettere brevi e brusche a Giuseppina, che egli amava alla sua maniera, la povert

Il termine si avvicinava, e la malattia di mio suocero si andava aggravando; esso non gradiva che le cure della moglie e della figlia, la quale non poteva abbandonarlo. Bisognava dunque che io solo accompagnassi la Giuseppina a Milano; necessit

Finalmente, un anno circa dopo le nozze, nasceva, non un maschio, ma la mia cara bimba, che il reverendissimo Monsignor Canonico Don Giuseppe Carletti teneva al sacro fonte battesimale, imponendole il nome di Giuseppina. Tutti dicevano che era belloccia, a me pareva un angelo addirittura, e non mi saziava mai di guardarla, compiacendomi con mia moglie di tanta delizia.

Aggiungasi che, sbrigati gli affari pressanti, s'incominciava a sentire la noia della vita disoccupata, che ci spingeva al ritorno; ma la Giuseppina ci tirava in lungo con sempre nuovi progetti.

La contessa, coi modi più garbati, mi chiedeva la mano di Giuseppina pel conte Saverio suo figlio.

Parola Del Giorno

all'albino

Altri Alla Ricerca