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Aggiornato: 14 giugno 2025
Nel punto che apro la bocca per gridare, tutto cessa, e sento una sonora risata in fondo al giardino; mi volto, e vedo un giovanotto, appoggiato a un muricciuolo, che mi guarda coll'aria di dire: Le è piaciuto?
Le tradiscono, ma le amano. Nulla vale a vincere quel legame profondo, intimo, fatto di parole e fatto di lacrime, fatto di baci e fatto di sospiri: nulla, vale a spezzare questo vincolo penetrato nel cuore e nei sensi. Ma, ecco la passione: vuol vincere il sacro legame, vuol spezzare il sacro vincolo. Chi siete voi? Un giovanotto, un uomo, un essere qualunque, della infinita umanit
Fermi voi altri, e state zitti! intimò il giovanotto a' suoi compagni, che volevano pigliare le sue parti. Ormai la partita sar
Ebbene... ricordati, ricordati che se m'inganni anche questa volta, guai!... guai!... Ma l'intonazione di questi due guai pronunciati dal giovanotto non era la stessa, perchè la seconda volta Sandro, presa Lalla d'improvviso fra le braccia, finì quel secondo guai! con un bacio ch'egli le stampò sulla bocca e nel quale c'era dentro l'amore, la collera, la gelosia, l'anima e le passioni tutte del povero innamorato.
E infatti, il tocco era passato di poco, che un giovanotto chiuso in una specie di cappa che portava allora il nome di lord Raglan, commetteva i suoi stivalini inverniciati su per la salita della palazzina Cisneri. Giunto lassù, detto il suo nome, e gettato il raglan sulle braccia del domestico, salì nell'anticamera che il lettore conosce.
Alaimo intanto spegnea senza sangue i ribelli. All'entrar di maggio appresentatosi a Noto con Giacomo, lascia il giovanotto poco lungi dalla citt
Ma quando alla mattina si alzò stanca, quasi esausta dalla lunga lotta, corse subito in camera dalla mamma, che era sempre a letto e gettandole le braccia al collo e piangendo le disse: Vedi, mamma, quel giovanotto che abita di faccia a noi, mi ha gettato dalla finestra nella mia stanza questa lettera.... ma io la dò a te....
Vedeva invece il giovanotto lungo e magro, quello che portava gli occhiali colle suste: Pietro Laner. Pietro Laner!... Scoperto il tradimento di Nora, che cosa avrebbe fatto?... Che colpo!... Sarebbe diventato pazzo di dolore, di collera.... Oh, ma non ci sono io? pensava Evelina.
Così dicendo il duca fissò di traverso i suoi occhietti grigiastri nel volto del giovanotto. La duchessa Maria? Pur troppo. E Prospero Anatolio, vedendo che l'altro era soltanto maravigliato, cominciò a respirare più liberamente. Allora accetto rispose Giorgio, il quale aveva capito adesso che cosa doveva esserci di nuovo.
Si rivolse per altro all'ospite caro, e non badò punto ai noiosi. Conte Gino, diss'egli, stendendo la mano al giovanotto, vada a prepararsi per la sua partenza da Querciola. Mio figlio Aminta le terr
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