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Aggiornato: 20 giugno 2025


La mia providenzia, che proveggo a la necessitá di quel morto, perché decto è ch'Io non voglio la morte del peccatore, ma che egli si converta e viva. Inamórati, figliuola, della mia providenzia. Vanno per la via a giognere alla morte etternale, se non si correggono nella vita loro, e vanno cantando!

Se tu vuoli giognere a vita, ti conviene perseverare nella virtú; e chi vuole giognere a morte etternale persevera nel vizio. che con perseveranzia si viene a me che so' vita, e al dimonio a gustare l'acqua morta. Exposizione sopra quella parola che dixe Cristo: «Chi ha sete venga ad me e beia».

Che modo debba tenere generalmente ogni creatura razionale per potere escire del pelago del mondo e andare per lo predecto sancto ponte. Ora ti ritorno a' tre scaloni per li quali vi conviene andare a volere uscire del fiume e non annegare, e giognere a l'acqua viva a la quale sète invitati, e a volere che Io sia in mezzo di voi.

E corse, disúbbito che ebbe peccato, uno fiume tempestoso che sempre el percuote con l'onde sue, portando fadighe e molestie da , e molestie dal dimonio e dal mondo. Tucti annegavate, perché veruno, con tucte le sue giustizie, non poteva giognere a vita etterna. E però Io, volendo rimediare a tanti vostri mali, v'ho dato il ponte del mio Figliuolo, acciò che passando el fiume non annegaste.

Alora sará egli el carissimo mio figliuolo, e riposarassi, egli e gli altri, sopra el pecto de l'unigenito mio Figliuolo, del quale Io ho facto ponte perché tucti potiate giognere al fine vostro e ricevere il fructo d'ogni vostra fadiga che avarete sostenuta per lo mio amore. che portate virilemente.

L'uno è buono e perfecto, l'altro è perfectissimo; e neuno è che possa giognere a vita etterna se non l'obbediente, però che senza l'obbedienzia veruno è che vi possa intrare, perché ella fu diserrata con la chiave de l'obbedienzia, e con la disobbedienzia di Adam si serrò.

El primo, cioè come egli è venuto ad essere amico, dicotelo. In prima era imperfecto, essendo nel timore servile: exercitandosi e perseverando, venne a l'amore del dilecto e della propria utilitá, trovando dilecto e utilitá in me. Questa è la via, e per questa passa colui che desidera di giognere a l'amore perfecto, cioè ad amore d'amico e di figliuolo.

E se egli v'entra inperfecto, non è però che non possa giognere alla perfeczione: anco vi giogne, volendo exercitare in la virtú de l'obbedienzia. Anco la maggiore parte di quegli che v'entrano sonno inperfecti: chi v'entra con perfeczione, chi v'entra per fanciullezza, chi v'entra per timore, chi per pena e chi per lusinghe.

O debba crescere nel comune lume che egli ha acquistato mediante la grazia mia, o egli debba con sollicitudine ingegnarsi d'andare al secondo lume perfecto, e da l'imperfecto giognere al perfecto, però che con lume si vuole andare alla perfeczione. In questo secondo lume perfecto sonno due maniere di perfecti: perfecti sonno che si sonno levati dal comune vivere del mondo.

Molti vedeva che cominciavano a salire sentendosi impugnati dal timore servile, cioè temendo la propria pena. E molti, exercitando el primo chiamare, giognevano al secondo; ma pochi si vedevano giognere a la grandissima perfeczione. Come el timore servile, senza l'amore de le virtú, non è sufficiente a dare vita eterna. E come la legge del timore e quella dell'amore sono unite insieme.

Parola Del Giorno

s'alceste

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