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Aggiornato: 28 giugno 2025


Gioconda, ciò non ostante, non è affatto espansiva. Teme di esser copiata; nulla più la indispettisce che veder riprodotti, imitati e indossati da altri gli abbigliamenti che ella combina per con la sua sarta. È gentile e pronta, ma fredda; non dice parola, che non sia voluta dalla cortesia, ma non dice altro. La conversazione tra il conte Folco e Celso Ornavati va meglio.

E diceva alla Gioconda che Eleonora non lo faceva presagir bene, perchè mancava di idealit

No, disse ancora Gioconda, con la stessa freddezza. E prese posto in una poltrona, guardando qua e l

Folco si chiuse nel suo studio; era annientato dalla rivelazione. Riudì all'orecchio il ritornello d'Ariberto: «La donna vuole un padrone: un pa-dro-neGioconda l'aveva trovato: egli, Folco, non era capace di far da padrone; egli era un pover'uomo, un letteratoide, un ambizioso andato a male. Rise beffardamente. Chi sa? disse ad alta voce. Chi sa ch'io non sia capace di far da padrone?

O ricchi vigneti della Spagna, ardenti come la terra e come lo sguardo delle donne, o freschi ed ombrosi giardini d'Italia, o immenso e benefico Oceano, o gioconda e magnifica Natura, salute!

Ah, la sua camera da studio! Quante ore liete vi aveva passate! Come in essa tutto gli rammentava la sua infanzia gioconda, la sua adolescenza felice e cinta d'affetto! Quando i suoi condiscepoli venivano a visitarlo oh! essi dicevano il tuo non è uno studio, è una reggia.

E la vita dunque non era forse bellissima anch'essa?... Chiuse gli occhi, e, paga, col cuore riboccante di gratitudine e di dolcezza gioconda, mormorò sommessamente: Oh Giuliano! come sono felice! Rimase per un istante come raccolta nel pensiero della sua felicit

Di giorno le tenevan compagnia gioconda nelle lunghe ore, che voleva solitarie, e di notte le popolavano di lieti fantasmi i sogni d'amore. Era vergine, era pura come l'ignoranza; ignorava il sesso. Eppure aveva dieci, cento, mille amanti, che amava ad uno ad uno e poi raccolti tutti in un esercito, che metteva l'uno contro l'altro, l'uno accanto all'altro; facendone dei rivali o degli avversari.

51 Quella ch'a piè rimase, dispettosa, e di vendetta ingorda e sitibonda, congiunta a Pinabel che d'ogni cosa dove sia da mal far, ben la seconda, giorno mai, notte mai riposa, e dice che non fia mai più gioconda, se mille cavallieri e mille donne non mette a piedi, e lor tolle arme e gonne.

Pur se giunge una nota al mio cervello, Se vien qualche cencioso menestrello A strimpellare una canzon gioconda Al mio attonito orecchio, Una febbre m'inonda Di mille desiderii sconfinati; E penso ai vecchi errori, al mondo vecchio Che croller

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