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Fin che fa piacere a Gioconda. Eh allora! esclamò Ariberto ridendo. Ma Gioconda gli lanciò un'occhiata insolitamente fredda. Quei discorsi la rattristavano.

È molto ammalato? interrogò Folco affannosamente. Molto. Parti subito. Folco si gettò nell'altra camera a preparare una valigia. Ariberto fece qualche passo, avvicinandosi a Gioconda.

Celso Ornavati, tirando a indovinare, non aveva sbagliato di molto; pure Vittorina sua moglie non era andata molto lontano dal vero: una donna era nella vita di Folco Filippeschi: Gioconda; ed egli sperava di poter essere, non troppo tardi, uno scrittore celebre.

La ragazza continuava a tacere e a guardar per aria: ma batteva i piedini e si sventolava più forte. Soltanto quando lo zio Matteo si avviò per andare a chiamare la "cara Evelina" e la "brava Gioconda" per metterle a parte di quella gran notizia, Nora si alzò e gli andò incontro, fermandolo sull'uscio, fissandolo. E Pietro Laner? Cantasirena divenne rosso dalla collera.

È molto, convenne Ariberto. Ma la tua famiglia oggi è la contessa, è Lillia. Ho torto, ripetè Folco, Ma non ho torto sempre. Stammi ad ascoltare. Gioconda che è venuta meco a Perugia, sa bene, quanto me, quali sono state le conseguenze del matrimonio; per darle il mio nome, ho distrutto ogni cosa, ho abbandonato famiglia e amici, e citt

Non c'erano che le ventimila lire.... e le zie di Crodarossa. Sopra lo zio Matteo svanivano le speranze. Prodigo con tutti gli altri, era taccagno con Evelina, perchè istigato contro di lei dalla Gioconda: era taccagno col Laner, perchè quel trentino gli era antipatico, perchè aveva ancora il rodimento delle famose ventimila lire, le sue ventimila lire.... cioè quelle del Casalbara.

Andò con un sorriso amichevole incontro a Folco. Sei vestito per uscire? chiese, scorgendo nella sinistra di Folco il cappello e il bastone. ; Gioconda mi deve raggiungere qui; andiamo al Museo Cernuschi. Ah, sta bene!

Ma di colpo, si ricordò che aveva ancora da pagare il brum, e allora lasciò andar via il tappezziere per correre in cerca della Gioconda.

Gioconda! Gioconda! strillò Evelina tutta tremante. Ma invece della Gioconda, si presentò di colpo Matteo Cantasirena. Voi qui? In casa mia? Che volete? L'esaltazione del Laner era arrivata a un punto tale che più nulla poteva frenarlo. Da lei, intanto, voglio essere pagato!... Cogli altri la discorreremo!

Tutti i congiunti di Gioconda Dobelli eran della partita: gente semplice e onesta, piccoli impiegati, capi-fabbrica, sarti, modiste, commessi, merciai.