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Aggiornato: 15 giugno 2025
Vi fu un movimento in tutta la folla, e quel mormorìo che precede, che precorre lo scoppio dell'entusiasmo: Matteo Cantasirena, maestoso, imperioso, imponente lo frenò, alzando, stendendo le mani: aveva dell'altro a dire: Abbasso! Silenzio!... e non si udì che il sst di Gesualdo Arcangeli allungarsi stizzoso e sibilante, come un razzo, su tutte le teste.
Bisogna cedere, bisbigliò il Fontanella pallido, livido, più degli altri. Cedere, per Dio! ripetè Gesualdo Arcangeli, cogli occhi spiritati, ma senza voce. Matteo Cantasirena trionfava, si eccitava nel suo stesso trionfo. Oh, lui non aveva paura del popolo, era sempre stato col popolo, aveva sempre combattuto per i diritti del popolo! Salì al banco della presidenza, maestoso, solenne. Signori!
La faccia di Gesualdo Arcangeli pareva distratta; l'occhio divagava; Cantasirena riprese con impeto: "Post fata resurgo! Il progetto che vi sta dinanzi ha in sè la forza ingenita, irresistibile, suggestionante della semplicit
Finalmente trovò la faccia colorita, dalla lunga barba a due punte, di Gesualdo Arcangeli, e su di esso il suo sguardo si fermò; si scambiarono un sorriso, un cenno quasi impercettibile col battere delle palpebre. Siamo al completo sussurrò Cantasirena al presidente. Cominciamo.
Matteo Cantasirena e il Fontanella, col solo rinforzo di Gesualdo Arcangeli che mentre aspettava e sperava ancora di poter fare il monumento a Fara-Bon, faceva intanto (un soggetto meraviglioso per Dio!) il busto alla duchessa, resistevano, tentavano di opporsi disperatamente, volevano che si continuasse ad ogni costo, perchè la "crisi" era artificiosa, perchè era una vilt
Tu imponi a tuo marito di accettare la presidenza della Cisalpina. Alla vicepresidenza avremo l'attuale presidente provvisorio, il marchese Tolomei, o il conte Bobboli.... La compagnia è ottima. Abbiamo con noi il fior fiore di tutte le aristocrazie, del nome, del censo, dell'ingegno.... anche dell'arte. Lo scultore Gesualdo Arcangeli, un talento di prim'ordine.
Matteo Cantasirena fece il suo ingresso trionfale, circondato da tutto lo stato maggiore del Comitato, al suono della banda che strombettava l'inno di Garibaldi e la marcia reale, e dando il braccio a Gesualdo Arcangeli vestito all'italiana: un cappellone a larga tesa sulle ventitrè, giacca di velluto e cravatta rossa. L'arte! L'arte! Ecco la terza Italia!
L'arte di Canova, Gesualdo mio, di Raffaello, non gli studi di osteologia e di veterinaria dei decadenti!
In quel punto si udì un gran vociare, un tramestìo di sedie, poi il formidabile: Sst! Silenzio! di Gesualdo Arcangeli. Cominciavano i brindisi; si alzava Matteo Cantasirena.
Pio Calca, fissandola, trasudava, gocciolava; il Fontanella restava a bocca aperta; il Brunetti strabiliato, stimava col Palazzoli il valor delle perle e dei brillanti; Gesualdo Arcangeli trinciava l'aria col pollice, come per segnare la perfezione delle linee, la magnificenza del busto;... il marchese Duranti, colla lente ficcata nell'occhio, la mirava cupido, rabbioso, e il dondolìo della testa si faceva più forte....
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