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Aggiornato: 19 giugno 2025


157 Tosto ch'entraro, e ch'ella loro il viso vide di gaudio in tal vittoria privo; senz'altro annunzio sa, senz'altro avviso, che Brandimarte suo non è più vivo. Di ciò le resta il cor così conquiso, e così gli occhi hanno la luce a schivo, e così ogn'altro senso se le serra, che come morta andar si lascia in terra.

Vicino al cavalier fermossi in piede Folco, e gli disse: tra' funesti acciari, In verso il ciel de la tua nobil fede, Ecco che i segni a rimirar son chiari. Per te di gloria a divenire erede In mezzo l'armi ogni ben nato impari; E ti fia gaudio: i cavalier sublimi Corrono a' rischi ed a la morte i primi.

Il che per la presente ordinazione e mandamento di Sua Celsitudine si fa manifesto, a gaudio e consolazione e per speciale partecipazione, come è predetto, dell'allegrezza e festivit

El virtuoso ne cresce in gaudio e in cognoscimento della mia caritá, perché retribuisce la grazia d'avere seguitate le virtú e d'essere ito per la dottrina della mia Veritá, da me e non da , e però exulta in me. Con questo vero lume e cognoscimento gusta e riceve il dolce fine suo per lo modo che Io in un altro luogo ti dixi.

«Signor, per vero e per leale io L'amor che porto a lei, così lontano: Giacchè per un sol gaudio che n'avrò, N'ho mille affanni, tanto son lontano! «Gi

Qualche volta ella s'attristava volgendo indietro lo sguardo ai belli anni della sua vita di fanciulla. Si ricordava quel tempo, fuggevole quanto il resto, ma che sembra più lungo poichè lascia più durevole ricordo di , che passa tra la fine dell'infanzia e il principio della giovinezza, quel tempo color di rosa e d'argento quando ogni gioia è un gaudio e si chiamano dolori le piccole contrariet

154 De la vittoria ch'avea avuto Orlando, s'allegrò Astolfo e Sansonetto molto; non però, come avrian fatto, quando non fosse a Brandimarte il lume tolto. Sentir lui morto il gaudio va scemando , che non ponno asserenare il volto. Or chi sar

Ed io non volli: ma commisi a me stessa il mio destino. Non io, non io de’ lor traffici oscuri viver soffersi, leggiadretta serva, con basse ciglia ed anima proterva filando il lino entro i lor vecchi muri: non io le grigie e tortuose scale di lor case salìi, dove s’affloscia gioventù, senza gaudio e senza angoscia, su spessa coltre e torpido guanciale.

Ma hor ch'io son sanza alma e sanza voce Per troppo amarti, ah despietato sasso I' potrei ben cantar lento e veloce Ch'io facesse a nessun mover un passo Perho che tanto il mesto dir mio noce Che ognun che l'ode d'ogni gaudio è casso E s'io facea col canto un morto, vivo Ognun che me ode, hor so' de vita privo

Giovinette ardenti, donne all'amor crëate, Da una stolida legge a soffrir condannate, Non sognaste voi forse il gaudio d'un istante Ricordando il profilo d'un maschio sembïante? O superbe matrone, dalle vesti scollate, Che parlate d'onore e di virtù parlate, Io sorrido al severo vostro piglio glaciale Perchè so che i viventi hanno un nemico eguale!

Parola Del Giorno

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