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Aggiornato: 19 giugno 2025
Il risveglio di Giulia. Ebbrezza e gioia profonda!... La mia bionda amante s'è destata, seminuda, nella sua verde veste di bagnante che le inguaìna il corpo fino ai rosei polpacci... Ella striscia lentamente sulle ginocchia, verso la freschezza dell'onda, inarcando il dorso, come una gatta.
Primo dei primi.... lo ha detto egli stesso, esclama la donna grossa, indispettita dalle risa e dalle maligne esclamazioni dei circostanti. L'Inglese che ha prestato orecchio a quelle ciarle, consulta l'elenco dei personaggi e degli attori, poi volgendosi a me: quella signora s'incanna, mi dice non trovate in lipretto Cane e Gatta, ma Napoleone Moriani.
Perchè? chiese Flora con un atto quasi sdegnoso. Quando le ragazze non sono allegre, gatta ci cova. Ci son passata anch'io cinquantanni fa: ma poi le cose vanno a posto e addio buon tempo! Bortolo entrò con un fascio di legna minuta. Regina riportò il paiolo coll'acqua della fonte: la fiamma fu suscitata e il tugurio si riempì d'una luce d'oro che ridestò tutte le mosche appiccicate ai travi.
Morto il cane venne la volta della gatta, delizia di donna Carmina: se mai visse al mondo gatta incolpevole, proprio fu quella; dopo tanti anni di buona condotta le si potè imputare un errore solo: rubare un cacio fresco dallo armario . Ahimè! Anche i santi cascano, e la tentazione superava le forze della gatta; non ebbe rispetto il fiero giudice alla fragilit
Sotto i portici bui, ne’ casolari dispersi, ognuno parlava della Vergine di Massabielle, comparsa davanti la caverna degli spini alla segnata nel divino amore, che fu pascolatrice di agnelli nelle praterie di Bartrès, alla pallida figlia del mugnaio Soubirous, a quella che sui duri ciottoli della contrada camminava con un passo di gatta, lungo il muro, trasognata, senza guardare alcuno.
Eh! figliuola mia fece lui, ritrovando ancora una volta il suo bel sorriso di cinico. Non c'è da stupire. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Lei ci lascier
Appena il signor Daniele aprì bocca, fu rotto l'incanto, e tutti cominciarono a ridere, a gridare, a bisticciarsi, a fare una casa del diavolo. Non c'era la gatta, i topi ballavano. Il signor Daniele gridò più forte, pestò i piedi, poi tacque stanco, seccato. Si sarebbe fatto sentire il giorno dopo. Temistocle!... dove andate?... Gian Maria! Giù quel cappello! Vergogna! Vergognatevi!
Compráte robbe a bizeffe, mangiate ad uocchie de puorco, satorateve a pietto de cavallo, bevete a diluvio; e lassate qualche morzillo pe quanno torno. CAPPIO. Lasciatici alcun'altra cosa. GIACOCO. Guerregnao, chisto m'ha fatto la gatta: non aggio chiú spanto, porrissivo sonare le campane de gloria. CAPPIO. Qualche cosetta almeno. GIACOCO. Te', all'uocchi tuoi!
22 Fuggì il guardian coi suo' prigioni; e dopo de le stalle fuggir molti cavalli, ch'altro che fune a ritenerli era uopo, e seguiro i patron per vari calli. In casa non restò gatta né topo al suon che par che dica: D
Voi altri medici sapete sempre in un modo o nell'altro tirar l'acqua al vostro mulino, e capacitarvi anche di tutto quello che ha minore apparenza di ragionevole. Ma io, vedete! io, che non so un iota di ricette, vi so dire che gatta ci cova, e che il vecchio ci sfugge di mano, se non ci mettiamo tutta quanta la nostra avvedutezza.
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