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Aggiornato: 16 giugno 2025
Però, sempre, avea quella vaghezza di mostrare in pubblico ora il suo seno, ora le sue spalle, ora le sue braccia, ora perfino, con studiato pretesto, una parte della sua gamba. Una sera, per recarsi col principe ad un ballo, dato in Napoli dall'ambasciatore inglese, ella si era acconciata da Ninfa. Molti fiori su la testa: una ghirlanda di fiori, a tracolla, che le ricingeva per sghimbescio tutto il suo bel corpo: alcuni tralci di edera soltanto le coprivano il seno, la cui robusta bellezza attirava ogni sguardo: e quel seno procace, palpitante, era toccato da una morbidissima pelle di tigre, che parea carezzarlo e ne facea risaltare la bianchezza. Questa pelle di tigre era cinta alla vita: e su la spalla destra era fermata da tralci di bellissime rose artificiali. La pelle della tigre scendeva poi sin oltre il ginocchio e copriva la gamba destra fin quasi al coturno che essa calzava; la gamba sinistra rimaneva quasi scoperta e si vedea la maglia, che ne disegnava le linee schiette e vigorose. Il principe, quando la vide in tale acconciatura, rimase estatico: essa era una stupenda baccante: poi si dette a gridare ch'egli non l'avrebbe accompagnata alla festa, in tal modo. Il dissidio domestico durò circa un'ora: la principessa usò di tutte le arti, di tutte le sue blandizie: il principe ora le facea una carezza, la baciava, ora la rimproverava: un istante si gettava a' suoi piedi, poi subito tornava di malumore: ci fu un punto in cui la principessa gli mormorò una parola: lo trasse a sè: e parve che egli, ad una condizione, le promettesse sottoporsi alla sua volont
Numero otto: verificate se da qualche finestra o pertugio apparisce alcun frammento di figura umana, una testa, un naso, un orecchio, una gamba, non importa! riportatemi quei frammenti centuplicati di proporzioni. Per alcuni minuti, fu nella sala un andirivieni di subalterni. Il Torresani, dall'alto del suo pulpito, non cessava di impartire ordini a questi e a quelli.
Catalettici, insensibili Come il cuor d'una beghina, Dallo sguardo spento e immobile, Dalla testa sempre china, Cui l'orrenda malattia, Ch'è peggior dell'agonia, Indurì la gamba e il braccio Come il ferro e come il ghiaccio;
Una catena alla gamba, coll'anello massiccio che non si può rompere che colla morte o nel giorno in cui avete finito di espiare la pena, è un tormento senza nome. Quante volte questa catena mi ha fatto pensare al suicidio! <tb> Il galeotto di questo straziante periodo, che si chiuse, credo, nel 90, veniva accoppiato con un altro.
Tengo la gamba destra allungata sull'invisibile acceleratore delle velocit
E il masnadiero usando della terribile domestichezza che il delitto suol porre fra i complici, si mise a sedere. La gamba destra accavallò alla sinistra, e il braccio sinistro puntò sul ginocchio alzato; sopra la mano aperta appoggia la faccia, e quivi, con gli occhi chiusi, il labbro inferiore sporgente in fuori, parve atteggiato a profondo raccoglimento.
L'uditorio quella sera non era contento del Forte in gamba, perchè gi
E questa volta mi scossi di soprassalto, e mi disposi a balzare di letto davvero, e posi una gamba fuori delle lenzuola coll'ansiet
Da quel giorno gli scherzi in proposito fioccarono: egli l'era sempre tra' i piedi, vicino la fontana, nel gran viale del bosco, nella casa dov'essa abitava, quando ci poteva andare ora con una scusa ora con un'altra. E quella benedetta gamba faceva sempre le spese della conversazione.
Quel giorno un giorno qualunque, di dopopranzo si era disteso sulla poltrona, una gamba a cavalcioni dell'altra, lo stuzzicadenti in bocca, ed un volume delle edizioni Treves in mano, con la determinazione netta di leggere. Il libro era interessante; ma, caso nuovo e strano, il lettore era molto distratto; dirò di più, era nervoso ed inquieto.
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