Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 16 maggio 2025
Francesco Cènci, appiattato dietro un bosco di lauri, da gran tempo stavasi a contemplare coteste due creature fisso così, che pareva volesse avvelenarle col guardo. Appena egli ebbe visto cadere il foglio e il medaglione, si mosse frettoloso per prenderli; non tanto presto però quanto lo spronava il desiderio, che la gamba offesa gli arrecava impedimento.
Ma per altro, in mezzo a que' cattivi, c'era di buono, oltre la mamma e Parigi, anche il cugino Menico: un ragazzetto di pochi anni più grande di Agnese. Ed anzi, qualche tempo dopo, quando il piccolo spaccalegna si ruppe una gamba cadendo da un abete, restando egli pure tutto il giorno rinchiuso insieme colla bimba, cominciò proprio a volerle bene.
Due ore dopo la mamma e la signora Veronica stavano silenziose intorno al suo letto: la fanciulla teneva gli occhi chiusi nella faccia di un pallore marmoreo. Aveva le vesti in disordine; dal corsetto sbottonato le traspariva il seno, e di sotto alle gonne le usciva una gamba con la calza bianca increspata, perchè il legaccio era caduto. La signora Veronica si chinò ad accarezzarle i capelli.
Tutti, figliuolo mio, siamo in arretrato, cominciando dal Governo! Per oggi ti darò venticinque lire, e paga la carrozza. Grazie, colonnello! esclamò Taddeo, e presi i denari se ne andò in fretta accompagnato dal tuc-tuc della gamba di legno, che batteva sull'impiantito. Anche Evelina, avute le venti lire, era sparita. Nel salotto erano rimasti soli Matteo Cantasirena e Nora.
E il cavalcante non istava a bada; batte all'orecchie, gridando: Oh! tu dormi? E triema il caval sotto a terra cada, ed una gamba in rocchi gli trasformi. Appariva il lacchè de' piú gagliardi, correndo innanzi ad animai sí tardi. Una testuggin, che il passo bilancia, avanza anch'essa e non perde il coraggio.
Il pranzo era al termine; una comitiva di bicchieri di vino s'era data ritrovo nel nostro ventricolo ed accendeva gli estri del buon umore. Ci fu però un momento in cui il nostro anfitrione chinò la testa fra le mani e guardò fissamente la tovaglia. In quel punto il piede d'Antonio urtò sotto la tavola contro lo stinco della mia gamba; guardai.
Di giorno mi lacerava le mani a ogni movimento e di notte, con la parte mal ribadita, mi scorticava l'altro piede tutte le volte che mi voltavo addormentato. Mi alzavo con la gamba stracca e indolenzita. «Il catenone mi tribolava dalla mattina alla sera. Non sapevo dove metterlo. Se me lo tiravo sui fianchi, non sapevo reggerlo più di dieci o quindici minuti. Erano minuti di spasimi.
Eppure ballavano i nostri vecchi meglio di noi: ballavano gagliardamente, per mantenere agile la persona e l'animo lieto; e passi di terza e di sesta erano segni di buona gamba.
«Fatti 60 rovescini, avremo circa 20 centimetri di calza, pezzo che cuopre il ginocchio e arriva al polpaccio della gamba: s'incomincia poi a stringere, calando 2 maglie, una per parte della costura, avvertendo di fare una maglia fra lo stretto e il rovescino; poi si fanno 5 rovescini e si stringe di nuovo, e così per 5 volte, di modo che dopo 25 rovescini, si avranno di meno 12 maglie comprese le prime 2, strette dopo i 60 rovescini; indi si stringe per otto volte ogni 4 rovescini, e faranno 28 maglie di meno: poi ogni 3 rovescini per 6 volte, ed avremo 40 maglie di meno: e per ultimo ogni 4 rovescini per 5 volte, e in tutto saranno 50 maglie di meno, il terzo cioè delle maglie dell'avviatura della calza, per cui rimarranno 102 maglie.
Come ebbe letto, l'uffiziale si fregò le mani, si rassettò addosso i panni, diè una scossa del capo; e via di buona gamba a casa il signor Fedele.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca