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Aggiornato: 22 luglio 2025
Parrá che sia tucto abandonata da me, senza veruno sentimento: né nel mondo gli pare essere, ché non v'è; né in me gli pare essere, ché non ha sentimento veruno, fuore che sente che la volontá sua non vuole offendere. Questa porta della volontá, che è libera, non do Io licenzia a' nemici che l'aprano.
A questo e a molte altre cose se ne potrá avedere che questo amore in me e nel proximo è ancora imperfecto, e che questo vasello è beiuto fuore della fonte: poniamo che l'amore abbi tracto da me. Ma perché in me l'aveva ancora imperfecto, però imperfecto el mostra in colui che ama di spirituale amore. Tucto procede perché la radice de l'amore proprio spirituale non era bene dibarbicata.
45 Fe' quattro brevi porre: un Mandricardo e Rodomonte insieme scritto avea; ne l'altro era Ruggiero e Mandricardo. Rodomonte e Ruggier l'altro dicea; dicea l'altro Marfisa e Mandricardo. Indi all'arbitrio de l'instabil dea li fece trarre: e 'l primo fu il signore di Sarza a uscir con Mandricardo fuore.
104 Siede Parigi in una gran pianura, ne l'ombilico a Francia, anzi nel core; gli passa la riviera entro le mura, e corre, ed esce in altra parte fuore. Ma fa un'isola prima, e v'assicura de la citt
Se l'amore di me ha ricevuto schiectamente senza alcuno rispecto, schiectamente beie l'amore del proximo suo, sí come il vasello che s'empie nella fonte: che, se nel traie fuore, beiendo, el vasello rimane vòtio; ma se egli el beie stando el vasello nella fonte, non rimane vòto, ma sempre sta pieno.
68 Il cavallier d'Anglante, ove più spesse vide le genti e l'arme, abbassò l'asta; ed uno in quella e poscia un altro messe, e un altro e un altro, che sembrar di pasta; e fin a sei ve n'infilzò, e li resse tutti una lancia: e perch'ella non basta a più capir, lasciò il settimo fuore ferito sì, che di quel colpo muore.
El bene che è facto fuore della grazia non è sufficiente né gli vale a vita etterna, come decto è; ma la divina bontá e mia giustizia dá remunerazione imperfecta, come ella è data a me l'operazione imperfecta: alcuna volta l'è remunerato in cose temporali, alcuna volta ne gli presto el tempo, sí come in un altro luogo, sopra questa materia, di sopra ti narrai, dandoli spazio pure perché egli si possa correggere.
Alora quella anima come ebbra e quasi fuore di sé, crescendo el fuoco del sancto desiderio, stava quasi beata e dolorosa. Beata stava per l'unione che aveva facta in Dio, gustando la larghezza e bontá sua, tucta annegata nella sua misericordia: e dolorosa era vedendo offendere tanta bontá.
VIRGINIO. Orsú, figliuola mia! Io non voglio star teco piú in còlora. Ti perdono ogni cosa, pur che attendi a viver bene. FABRIZIO. Vi ringrazio. GHERARDO. Cosí fanno le buone figliuole. FABRIZIO. Ecco l'altro rosto fresco. GHERARDO. Orsú! Non v'è onore esser visti ragionar fuore in questo abito. Entratevene in casa. Pasquella, apre l'uscio. VIRGINIO. Entra, figliuola mia.
Ma e' servi del mondo sonno percossi dentro e di fuore: e singularmente dentro, dal timore che essi hanno di non pèrdare quello che possegono, e da l'amore, desiderando quel che non possono avere. Tucte l'altre fadighe, che seguitano doppo queste due che sonno le principali, la lingua tua non sarebbe sufficiente a narrarle.
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