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Aggiornato: 31 maggio 2025


Per Adamo il castigo fu una mela, per Gozzi fu una pera, per Dumas fu una pesca: lettori, guardatevi dalle frutta.

Ritto sul tetto d'un tramvai, un oratore scoppia torrenzialmente come la bocca vomitante d'un ubbriaco, come la voce stessa delle lampade elettriche.... Io lo sorpasso e mi libro sugli studenti, marea variopinta di cappelli, che par carica di frutta e di fogliami....

¹ Umor nero. Rispetto alle condizioni dei tempi, la esperienza dimostra unicamente vero il consiglio che dava Focione al suo giovane amico: «Non è lecito, o Nicocle, disperare giammai della salute della PatriaMa la esperienza, anche per coloro a cui frutta, è pianta tarda. Rispetto al Byron poi, giova rammentare che sconforti, dubbii, lo trattennero di dare vita e sostanze per la causa di Cristo e della Libert

Ma il gran pubblico, il pubblico grosso, pensava ad altro, e forse neanche sapeva della passione gagliarda del Vicerè, forte così nella giustizia pei delinquenti come nell’amore della sventurata dama di Palermo. Per esso c’era più gusto a guardare le nuove baracche di frutta, dolci, ed i nuovi caffè, che a contemplare la muta sirena.

Quando imbruniva, profittavano del breve momento in cui non era tanto buio da accendere il lume, per cenare con pane e noci, o pane e frutta fresca, a seconda della stagione. Poi accendevano una lampadetta ad olio, e tornavano a lavorare fino alle nove. Dacchè erano venute ad abitare di contro, la sera la passavano spessissimo da noi. Ma sempre lavorando. In casa loro, il balcone aperto era l'unico distintivo dell'estate; il caldanino ai piedi era l'unico distintivo dell'inverno. Il fuoco non era mai acceso nel camino fuorchè quando s'aveva a preparare il pranzo. Stufe non ce n'erano. I caldanini erano fatti colla carbonella e duravano tutto il giorno; e dovevano prepararli in quelle ore mattutine che non mi riescì mai di sorprendere, quando nessuno, tranne le due zitellone, era fuori dal letto. Da venti, da trenta, da quarant'anni facevano sempre quella vita, tutti i giorni eguale, meschina, arida, senza un bene, strascicando una salute sciupata in una sequela di privazioni. All'estate l'aria era cattiva. Tutti s'andava in campagna; Novara rimaneva deserta. Le due sorelle s'affacciavano al balcone per vederci salire in carrozza, colle valigie, la mattina della partenza; ci salutavano colla mano, e prima che la carrozza avesse voltata la cantonata, erano ancora sedute ai loro posti, coi loro lavori. Passavano per noi tre mesi di gite, di vendemmie, di merende, di balli campestri, di recite di beneficenza, di spassi d'ogni maniera; ed alla fine di novembre, arrivando in citt

Tentò la grazia, la forza, e in fine tentò anche l'astuzia. Voleva addormentarla con un potente narcotico, ma lei, invece di bere il narcotico, mangiò la foglia e visse solo di frutta e di ghiaccio.

Parola Del Giorno

dell’esule

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