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Aggiornato: 31 maggio 2025


Le strade e le piazze, ingombre delle frutta d'agosto, fichi, pesche, albicocche e grosse pere, offrivano un lieto spettacolo, ed erano gremite di gente.

Ma perchè cercate e non trovate la Patria? Perchè a voi soli il lungo martirio non frutta vittoria? E perchè la pietra del sepolcro, dove papi e re v'han messi a giacere, si leva soltanto di tempo in tempo a met

Ond'elli avvien ch'un medesimo legno, secondo specie, meglio e peggio frutta; e voi nascete con diverso ingegno. Se fosse a punto la cera dedutta e fosse il cielo in sua virtu` supprema, la luce del suggel parrebbe tutta; ma la natura la da` sempre scema, similemente operando a l'artista ch'a l'abito de l'arte ha man che trema.

La sera, il conte e la sua famiglia, eccettuate la contessa e la Bearn, andarono a passeggiare onde partecipare alla gioia dei contadini. La festa si faceva in un'aia intorno alla quale erano appesi lumi agli alberi, da cui pendeva a festoni l'uva matura. Sotto una pergola vedeansi imbandite tavole copiosamente provviste di pane, vino, frutta e cacio.

cosi` nel fiammeggiar del folgor santo, a ch'io mi volsi, conobbi la voglia in lui di ragionarmi ancora alquanto. El comincio`: <<In questa quinta soglia de l'albero che vive de la cima e frutta sempre e mai non perde foglia, spiriti son beati, che giu`, prima che venissero al ciel, fuor di gran voce, si` ch'ogne musa ne sarebbe opima.

Ella sa, signor conte, disse l'Alemanni con un sorriso, che la sua sostanza è stata interamente liquidata. Esiste ancora il fondo della Tralda, che frutta dalle sei alle ottomila lire l'anno, ma appartiene al piccolo conte Bruno, il quale potr

Qui veniva in taglio una visita agli ortaggi, e, secondo la disposizione degli animi, si mercanteggiava mezz'ora intorno ad un canestro di frutta, o ad un mazzo di radici, tanto per dar molestia alle erbivendole e farsi dire che lor signori avevano tempo da perdere.

Avrei due cose da dirti in proposito, mi rispose, ma non posso dirtene che una sola. Bene, intanto sentiamo questa. Tu sei l'autore della tragedia. È vero. Chi te l'ha detto? L'ho sentito dentro di me. Oramai ti conosco, e quando si conosce l'albero, si conoscono le frutta. Questa è un'idea... orticola.

levatemi dal viso i duri veli, ch’ïo sfoghi ’l duol che ’l cor m’impregna, un poco, pria che ’l pianto si raggeli». Per ch’io a lui: «Se vuo’ ch’i’ ti sovvegna, dimmi chi se’, e s’io non ti disbrigo, al fondo de la ghiaccia ir mi convegna». Rispuose adunque: «I’ son frate Alberigo; i’ son quel da le frutta del mal orto, che qui riprendo dattero per figo».

Addio frutta di mare! mormorai gemendo: e rammemorai l'adieu rotî di Rousseau fanciullo mandato a letto prima di cena.

Parola Del Giorno

dell’esule

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