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Aggiornato: 28 giugno 2025
E tu che se’ dinanzi e mi pregasti, dì s’altro vuoli udir; ch’i’ venni presta ad ogne tua question tanto che basti». «L’acqua», diss’ io, «e ’l suon de la foresta impugnan dentro a me novella fede di cosa ch’io udi’ contraria a questa». Ond’ ella: «Io dicerò come procede per sua cagion ciò ch’ammirar ti face, e purgherò la nebbia che ti fiede.
Scappiamo, padrone! Rifugiamoci nella foresta, in certe caverne, che essi non conoscono. Col
99 Ecco sono agli oltraggi, al grido, all'ire, al trar de' brandi, al crudel suon de' ferri; come vento che prima a pena spire, poi cominci a crollar frassini e cerri, ed indi oscura polve in cielo aggire, indi gli arbori svella e case atterri, sommerga in mare, e porti ria tempesta che 'l gregge sparso uccida alla foresta.
Non si finirebbe più di descrivere, se si volessero rappresentare soltanto i quadri principali dei grandi artisti che adornano questo museo. Il melanconico e sublime Ruisdael vi ha una scena d'inverno e una foresta piene dell'anima sua come dei suoi paesaggi suol dirsi; il Terburg v'ha il suo celebre Consiglio paterno; il Wouvermans dieci ammirabili quadri di caccie, di battaglie e di cavalli; il Potter, il Karel du Jardin, il Van Ostade, il Cuyp, il Metzu, il Van de Verde, l'Everdingen vi sono rappresentati da parecchie delle migliori opere del loro pennello, delle quali sarebbe fatica sciupata il tentare di offrire un'immagine colla penna. E non è questo il solo Museo di Pittura della citt
Questo non era veramente il caso del nostro John ch'era rimasto molti giorni in Porto d'Anzo ed avea visitato coll'Yacht la maggior parte dei porti d'Italia; ma, comunque fosse, in questo nuovo mondo della foresta, egli si trovava perfettamente e non invidiava punto i suoi compagni nel tempestoso Tirreno.
105 Anzi t'usurpi tu l'insegna mia! rispose Mandricardo; e trasse il brando, quello che poco inanzi per follia avea gittato alla foresta Orlando. Il buon Ruggier, che di sua cortesia non può non sempre ricordarsi, quando vide il Pagan ch'avea tratta la spada, lasciò cader la lancia ne la strada.
Ascoltavano come lo stormire di una immensa foresta. Emilia si scosse la prima, bruscamente, atterrita. Udì le parole intime dell'uomo, e le interruppe con un grido, chinandosi su di lui: Ma io, io, non vi conosco, Cesare!... Io non so chi voi siate!... Che cosa avete fatto di me? È vero, disse il Lascaris. Hai bisogno del mio passato, Emilia, per giudicar del nostro avvenire.
Non appena l'ebbe tocco con le labbra, ecco scuotersi la terra ecco il barbaglio d'un lampo, ecco brontolare il tuono. Una folata di vento stormì di improvviso per la foresta.
Teme per altro che costui sveli alla regina i segreti amorosi che gli ha confidati; ed affettando maggiore serietá: Non creder nulla gli dice di quanto ti narrai di Sacontala. Fu una favola inventata da me per ispassarmi. Non entro per altro nella foresta se non perché mi vi conduce riverenza degli anacoreti. La fanciulla d'un eremita, educata fra le antelopi, non è cosa degna di me.
Era mia intenzione trovarmi a cavallo il domani, al levar del sole, col mio compagno, il celebre acquerellista Müller, per salire sulla cresta dei monti, traversare l'antica foresta dei Volsci ed arrivare al vetusto paese di Norba; ma il cielo cominciò a coprirsi di nubi, e poi il tuono rimbombò sui monti e l'acqua infine scese a dirotto. Disperavamo gi
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