Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 13 giugno 2025
¹ Da una lettera scritta in quell'anno da una signora fiorentina: dal giornale fiorentino di quel tempo e da altri documenti e da narrazioni orali di persone fededegne, ho raccolti tutti i particolari storici, dei quali garantisco la scrupolosa veridicit
Il 28 gennaio andava in iscena col nuovo tenore Emanuele Caruso la Pietra simpatica del maestro di cappella palermitano D. Salvatore Palma⁵⁸: e contemporaneamente, o quasi immediatamente dopo, parecchie opere musicali non eroiche, disimpegnate dalla Compagnia che dal primo suo buffo prendeva nome di Trabalza. La fiorentina Anna Andreozzi, prima donna, gi
Grazie a Salomone ed a Rutilio, in altro sono dotto; ed ho sempre concorso di persone, sapendo trar la cabala pel lotto. Servo mille persone del paese con la mia Fiorentina e Bolognese. Ho fatti guadagnar danari assai con le cabale mie, che fan miracoli. Ognun mi fa regali sempremai: un giorno mi porran ne' tabernacoli.
La sala nella quale teneva le udienze la Rota Criminale fiorentina, al pianterreno, nel palazzo detto del Bargello, riceveva luce da finestre che davano sul cortile: era piuttosto oscura. Vi si accedeva dalla porta, che è oggi quasi sulla cantonata di Via del Proconsolo e della piazza San Firenze.
Si soffoca nella mia blindata. Salto fuori per respirare pensando a un'altra donna che fa la matta nella sua ultima lettera. Si chiama Bianca, è bionda, fiorentina, sensuale, sta a Palermo, spera di incontrarmi a Napoli. L'ho amata, ma la sua natura bizzarra piena di svolte misteriose, sincerit
ond'era sire quando fu distrutta la rabbia fiorentina, che superba fu a quel tempo si` com'ora e` putta. La vostra nominanza e` color d'erba, che viene e va, e quei la discolora per cui ella esce de la terra acerba>>. E io a lui: <<Tuo vero dir m'incora bona umilta`, e gran tumor m'appiani; ma chi e` quei di cui tu parlavi ora?>>.
Neri, preso da capo del letto un fucile coll'acciarino alla fiorentina e di canna lunghissima, fece ritorno ai barchetto.
Respinto dalle cariche, isolato dalla diffidenza, colpito dai dispregi, vecchio, povero, solo con se stesso, col suo ingegno, col suo cuore, colla sua anima, Macchiavelli avrebbe potuto, sentendosi grande e calunniato, scrivere il proprio testamento politico e dettare così l'epitaffio per la tomba che aspettava la repubblica fiorentina. Non lo fece, non lo poteva fare.
In una stanza al primo piano d'un antico palazzo, appartenuto a gloriosa famiglia fiorentina, la mattina del 20 decembre 1831 era seduto davanti ad un gran banco, tutto ingombro di libri, di fogli, un uomo piuttosto corpulento, con la testa calva, di bellissime linee, chinata sopra le pagine ingiallite di un grosso volume, ed ogni tanto la agitava, la scrollava nel modo più significativo.
La fanteria fiorentina e lucchese era in tutto più grave. Andava armata d’un giaco e d’una cervelliera; di spada, di lancia e di grandi scudi. Balestrieri e saettatori ve n’erano a cavallo e a piedi.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca