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Aggiornato: 5 giugno 2025
E proprio in quel punto, mentre la ragazza si chinava, posando sul tavolino la roba, egli osservò, per la prima volta, tutti quei capelli biondi, che cominciavano da ricciolini d'oro, sulla nuca rosata, e finivano in un grande ravvolgimento di trecce, di ciocche ondulate, massa pesante e ricadente sulle spalle.
Ella aveva passato la notte fra un corteo di sogni lubrici e maravigliosi che s'innestavano l'un nell'altro, e non finivano.... Le erano sembrati la carezza d'una mano sagace, uno sfiorar di labbra ardite, un principio di tutte le volutt
Qui finivano le memorie di Fulvia che ricevetti in un piego da Chamounix il giorno 20 agosto. Ad esse erano aggiunte le poche righe seguenti in data di Chamounix. «Dopo averci pensato a lungo, ho trovato. «Giunsi a Torino il giorno tre d'agosto dopo otto mesi di assenza. Avevo il mio progetto gi
Poi buttandomi le braccia al collo mi strinse forte e subito il suo pianto si ruppe con singhiozzi laceranti, dolorosi, atroci che non finivano più. Vieni! mi sussurrò, e mi guidò per la mano verso il letto, nel buio. Sono pura, sai, pura, come la mamma mi ha fatta. Ma una di quelle canaglie...
La contessa Chiaretta avrebbe voluto dire che tutte le spese del marito non finivano lì, ma tacque per ispirito di conciliazione. Dopo questo colloquio pareva che le cose dovessero restar al punto in cui erano prima; nondimeno i due coniugi, ritornando sull'argomento, ebbero uno slancio sublime, e mostrarono di quanta abnegazione fosse capace l'animo loro.
Sedetti sopra un banco delle Anlagen, trassi, palpitando, dal portafogli la busta dov'erano i petali della rosetta e immaginai alcuni versi da offrire a Violet. Finivano così: Or nel mio amore v'ha un profumo santo, Una dolcezza tenera e nascosa; In quella sera ch'ella soffrì tanto L'hai perso tu, mia poveretta rosa.
Vi amo, duchessa e.... vi amo! per Dio! Monsignor Meneguzzi, diventato serio, sgridava e s'imponeva a Pio Calca per farlo tacere e per mandarlo a letto. Pio Calca, brillo davvero, tutto rosso, tutto lustro, tutto molle, voleva la duchessa, chiamava la duchessa, colla voce stridula, rotta, straziata dalle risa convulse che finivano in pianto.
Ma i muti singulti di Lucia, più eloquenti delle sue parole, a poco a poco finivano di vincere il cuore dei vecchio. Egli si alzò di subito: si avvicinò al tavolo, vi trovò la carta, e la penna, che poco prima gli aveva presentato il cardinale Baldoni. Intinse la penna, e scrisse una linea sulla carta. In quel momento entrò un camerario, ad annunziare il padre Ferri. Pio Nono rabbrividì.
Tutte quelle conserve, quelle mostarde di gusto inglese che Paolo Spada sovrapponeva alla cucina francese, finivano di stordirla nelle sue quietissime inclinazioni culinarie.
E quelle prime letterine tra il sentimentale e lo scherzoso, mezzo in francese, mezzo in italiano; scritte per lo più per ringraziare di qualche regaluccio, finivano sempre con una stretta di mano, coi saluti pel signor Daniele. «Bien des compliments a quel caro simpaticone,
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