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Battuto su questo terreno, immaginai di conferire ai professori e agl'impiegati un grado militare nominale, coll'obbligo di portarne il distintivo sul berretto. Il frate, antiveggendo l'ilarit

Poi, addietro attaccata, immaginai la turba malvagia de' reggitori coll'immensa coda de' loro satelliti scapigliati e spossati ma pure disperatamente intesi a far forza per trascinare indietro il veicolo dello stato anche a rischio d'infrangerlo.

Le cose ch'egli mi chiedeva pensai che dovessero essere, senza dubbio, argomenti di affettuosa inchiesta. Mi immaginai ch'egli mi domandasse, non so perché, di mia madre. E fermo in questa supposizione, risposi con tutta semplicit

Luisa immaginai si chiamasse con questo nome gentile la bionda amava quell'uomo con tutte le forze del suo cuore infermo e la sua bellissima amica glielo aveva preso o voleva prenderselo.

Se io non andai errato nel giudicare, parvemi che come Clelia vide Raimondo, si turbasse nel viso, quasi non s'attendesse d'incontrarlo; e partendo da questa prima osservazione, immaginai di vedere per tutta quella sera le traccie del turbamento sul suo volto, e ch'ella facesse del suo meglio per dissimulare. Comunicai il mio pensiero a Raimondo; e non è a dire se egli n'andò lieto.

Immaginai Eugenio sulla tolda d'un bastimento veleggiare verso Civitavecchia e spingendo lo sguardo nell'orizzonte ricercare la terra che abbandonava e l'amico perduto. Io non gli aveva detto addio, non me l'ero stretto al cuore prima di lasciarlo partire avea così spezzato bruscamente quella catena affettuosa che stringeva da tanto tempo i nostri cuori.

Non so perchè, in quel momento la immaginai qualora fosse morta

Immaginai che i versi arcani incisi sulla tomba del poeta parlassero del mio amore. Fiorirebbero solo, chi sa con quale splendore strano, nel mondo promesso cui occhio mortale non vide. Come non mi bastava una così lontana, incerta speranza, con che disperata passione abbracciavo in mente la donna mia, la sposa mia viva, palpitante di questa vita che muore, la difendevo, stringendola sul mio petto, contro l'ignoto, chiedevo a Dio, per piet

Sedetti sopra un banco delle Anlagen, trassi, palpitando, dal portafogli la busta dov'erano i petali della rosetta e immaginai alcuni versi da offrire a Violet. Finivano così: Or nel mio amore v'ha un profumo santo, Una dolcezza tenera e nascosa; In quella sera ch'ella soffrì tanto L'hai perso tu, mia poveretta rosa.

Tentando raffigurare Eugenio ai miei occhi, ne feci da principio un ritratto di capriccio; lo immaginai alto di statura, con barba bionda e rara, e coi capelli lunghi, a poco a poco quel tipo si trasformò nella mia testa, io seppi riuscire ad altro che all'Eugenio del collegio.