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Aggiornato: 16 giugno 2025


Sperava di veder Nora alla finestra; o che le finestre fossero socchiuse, come quando la ragazza era in collera e lo aspettava nascosta dietro le persiane, per vederlo senza lasciarsi scorgere. Invece la finestra era spalancata, il piccolo tappetino del letto buttato sul davanzale.... La Gioconda faceva la camera?... Nora era uscita? Il Laner si fermò di colpo: non aveva più una goccia di sangue.

L'individuo entrava nel portone e cominciava a salire le scale; allora Nicola Bonacci chiudeva con violenza il portone e s'appendeva all'anello gridando: Aiuto! aiuto! Accorrevano due o tre persone e qualche vicino s'affacciava alla finestra. I ladri! un ladro! gridava Nicola. Dove? Nelle scale. Bisogna chiamare le guardie!

La duchessa si alzò. Ama i dolci, cavaliere?... Grazie, signora duchessa.... Com'ella prese la bomboniera sul caminetto, vicino la finestra, e l'Olderico le si fece vicino, scorse la fronte di lei in piena luce. I capelli bianchi? Scomparsi, spariti; invece, la pelle era impercettibilmente macchiata di nero.... E rester

Con tali pensieri m'addormentai verso il mattino; all'ora che il crepuscolo apporta un po' di calma a chi ha passato la notte agitata. Dapprima divagai in sonni confusi, poi mi parve di vedere chiaramente la contessa Savina ad una finestra bassa d'un palazzo in una strada deserta. Io la contemplavo assorto in estasi, quando mi fe' cenno d'avvicinarmi.

La fantesca andava, veniva, portava gli asciugamani puliti, rifaceva il letto, spolverava i mobili, guardando di sottecchi quella signora dall'aspetto sofferente che sedeva nell'angolo del canapè, tutta imbacuccata nello scialle per ripararsi dall'aria umida che entrava per la finestra aperta.

Udì posar cautamente la bugìa sul tavolino; alcuni passi, non più materiali che il fruscìo del velluto sul velluto.... Una pausa; certo, Emilia la guardava dormire; e poco dopo s'appoggiava al letto, lievissima, e si chinava fino al volto di Roberta.... Ancòra un attimo d'esitanza; sopra i capelli della dormente lo sfiorar delicato delle mani d'Emilia, il tatto appena d'una piuma, quant'era bastevole per richiamarla se fingeva, per non turbarla se dormiva.... Poi, sempre camminando così leggera da essere indovinata piuttosto che udita, Emilia si ritraeva, sicura; tentava prudentemente la finestra, ad assicurarsi fosse ben chiusa; riprendeva la bugìa sul tavolino, riaccostava l'uscio.... Al di l

E io non mi sono mosso un istante dalla strada... Vedevo la tua finestra illuminata... Se avessi potuto farti sapere che ero l

La chiave era nella toppa, ma non girava bene, e dopo inutili sforzi della fantesca si provò Giusto con miglior resultato. La fantesca spalancò la finestra sanguinosa e alla luce Giusto ammirò il buon gusto di suo zio.

Era la cameretta delle zie, e anche Pietro sedette alla finestra come le due vecchierelle, guardando nell'orto, guardando il "Gigantesso".... Dio.... Dio.... come era infelice! Quanto si sentiva infelice!... Ma sarebbe stato sempre, sempre infelice così? A Crodarossa cominciava l'inverno.... era il primo giorno d'inverno, l'inverno lungo e bigio della montagna.

Le parve che un momento, alzatisi, per guardare un non so che da una finestra, si stringessero le mani, in mezzo alle pesanti tende di stoffa color granato. Ella soffriva e si mostrava ilare.

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