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Aggiornato: 17 giugno 2025
¹⁸⁴ Meditazioni filosofiche politiche sopra l’anarchico sistema giacobino della Libert
Per un pezzo stette zitto, aspettando forse che l'amico dottore entrasse a dire qualche cosa, ma l'amico dottore non discuteva mai le opinioni degli altri senza un qualche gravissimo interesse, ed aveva in ciò le sue ragioni filosofiche; onde Leonardo, che aveva preso l'aire e non poteva fermarsi, dovette fare un'evoluzione contraria sul proprio perno e mettere un'altra volta la sua faccia di vittima di fronte alla faccia pensosa dell'Esculapio.
Eccezioni di concetto, forse, certamente riflessi, derivazioni di speculazioni filosofiche o di ipotesi scientifiche che pervadono le intime fibre del pensiero moderno; ma eccezioni di arte letteraria in che cosa mai? È questo il solo appunto che si può fare al bel volume del Pica.
Derivano essi, come sapete, da teorie filosofiche, che per essere conosciute vogliono essere studiate; e quelle signore non le hanno studiate mai. Né fin qui c'è di che biasimarle.
Un simbolo. Pel De Castro, secondo il Pica, lo scopo precipuo della poesia moderna consiste nel presentare dei simboli eterni universali. Ed io aggiungo: Ben venga pure il simbolo in arte, a patto però ch'esso vi arrivi a traverso la vita; a patto, cioè, che le figure evocate dall'immaginazione del poeta siano, prima di tutto, creature vive e non ombre, o astrazioni filosofiche battezzate con un nome qualunque. Ben venga pure il simbolo, a patto però che gli accessorii non sopraffacciano il soggetto principale, che la frase, l'immagine, i vocaboli arcaici o distolti dal loro schietto significato non costituiscano insomma una retorica per lo meno altrettanto inetta e sciocca quanto l'altra che si vorrebbe scacciar via. Ben venga pure il simbolo, a patto però che scaturisca sincero dall'immaginazione del poeta, e non per artificio di ricette che ormai non conservano neppure l'attrattiva del segreto e possono, con maggiore o minore abilit
E, avvedendosi le poetiche opere non essere vane o semplici favole o maraviglie, come molti stolti estimano, ma sotto sé dolcissimi frutti di veritá istoriografe o filosofiche avere nascosti; per la quale cosa pienamente, sanza le istorie e la morale e naturale filosofia, le poetiche intenzioni avere non si potevano intere; partendo i tempi debitamente, le istorie da sé, e la filosofia sotto diversi dottori s'argomentò, non sanza lungo studio e affanno, d'intendere.
Quest'Associazione, fondata anni addietro in Londra e alla quale io ricusai fin da principio la mia cooperazione, è diretta da un Consiglio, anima del quale è Carlo Marx, tedesco, uomo d'ingegno acuto; ma, come quello di Proudhon, dissolvente: di tempra dominatrice, geloso dell'altrui influenza, senza forti credenze filosofiche o religiose e, temo, con più elemento d'ira, s'anche giusta, che non d'amore nel cuore. Il Consiglio, composto d'uomini appartenenti a paesi diversi e nei quali sono diverse le condizioni del popolo, non può avere unit
E se, per confessione del Nordau, i filosofi dell'avvenire non stimeranno le dottrine del Darwin «più di quanto noi stimiamo oggi le teorie filosofiche di Parmenide o d'Aristotile», se il tempo distrugge le leggi come i quadri, le statue come i regni, le dottrine come gli edifizî, se tutte le cose umane sono egualmente caduche, perchè queste distinzioni?
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