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Aggiornato: 4 ottobre 2025
PROTODIDASCALO. Convenir questo Teodosio, alloquere a questa Sennia madre della giovane e trattar coniugio con sua figlia, non potendo il fatto altrimente rimediarsi; ché forse vi rimetteranno la querela. FILASTORGO. Che genti son queste? son forse pari miei? PROTODIDASCALO. Son de' primati e degli optimati di questa cittá: anzi vi fia difficillimo ottenerlo. Ma eccoli: questi sono.
«Costei,» tornò a ripetere, «non mi riesce nuova alla vista; ma pure non so chi sia.» «Guardala meglio,» ripeteva il Visconti, «guardala meglio, e vedrai ch'ella è la figlia di Candiano.»
Il buon cappuccino non andava gran fatto persuaso di quella maniera di teologia, ma conosceva non esser tempo, nè luogo cotesti per disputare; onde si contentò ammonirla: Figlia... ecco il vostro sposo Gesù... in questo affissatevi... questo con tutta l'anima baciate... Oh! sì, con tutta l'anima, perocchè egli fosse tutto amore per noi. E così i condannati si raccoglievano dentro la cappella.
Nancy, immobile, lo guardava. Non so cos'hai da guardarmi così! disse lui. Mi vuoi mettere di cattivo umore? Nancy si alzò. C'è un treno per Milano alla una, disse. Lo prenderemo. E andò di sopra nella sua camera. Aldo uscì nel giardino, e si divertì con Anne-Marie e colla bambola della Condamine. A mezzogiorno Nancy si affacciò al balcone, e chiamò sua figlia.
«Abbi costanza!» parlò sommesso Rogiero a Yole, vedendosi arrivato dagl'inseguenti; e come quello ch'era animoso, fattosi innanzi alla squadra parlò: «Cavalieri, vorrestemi in cortesia scortare alla dimora del Re, chè, se io non m'inganno, potrei ricondurgli la figlia?»
Il nobile De' Salvi era stato a' suoi tempi uno dei cavalieri serventi della madre di Ginevra, e pareva ne avesse derivato il privilegio di dar molestia alla figlia, standole sempre a' fianchi, e offrendole consigli, che essa non chiedeva punto e accoglieva sorridendo. Vedete, le diceva egli, bisogna diportarsi in questo modo.
GUGLIELMO. Sian benedetti i cieli che mi vi tolsero dinanzi, ché mi avevano stracco con non so che vignarolo o che argento! Tic toc. ARTEMISIA. Chi batte, olá? GUGLIELMO. O Artemisia, figlia cara, aprimi, che sii tu benedetta! ARTEMISIA. «Figlia cara», dice il furfante: ah, ah, ah! GUGLIELMO. Non conosci il tuo padre Guglielmo? ARTEMISIA. Chi Guglielmo? GUGLIELMO. Chi Guglielmo? tuo padre.
Febbrajuola era in vena di sermonare. Lungo il cammino, ella andava descrivendo a sua figlia la vastit
Giovanni Podikove che rompeva in due un ferro di cavallo; Andrea Everardo Rauber signore di Petrouel, che rompeva anche un ferro di cavallo, e che aveva una barba lunga fino a terra e da terra alla cintura, per sposare una figlia naturale di Massimiliano duellò con uno spagnuolo a chi mettesse l'altro in un sacco, e ve lo mise;
DON IGNAZIO. La vendetta facciala Eufranone suo padre, a cui hai uccisa la figlia, e che figlia! quella ch'amava piú che l'anima sua, a cui se è pesata la morte, assai piú pesará il modo della sua morte. DON FLAMINIO. Andrò ratto a lui; forsi troverò in lui quella pietá che non ho potuto trovar in voi, e li restituirò la fama come posso. DON IGNAZIO. Ecco che giunge.
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